Dottorato in STORIA, DISEGNO E RESTAURO DELL'ARCHITETTURA

Titolo della tesi: Il disegno di brevetto per le lampade del Design Italiano. 1940-1970.

La presente ricerca investe l’ambito della rappresentazione del Design attraverso lo studio di un particolare tipo di elaborati: i disegni di tutela. L’obbiettivo fondamentale si manifesta nella comprensione del linguaggio grafico dei disegni di brevetto e di modello in Italia, come esso si esprima e con quali mutazioni nell’arco temporale compreso tra il 1940 e il 1970. La definizione di una particolare categoria di oggetti, le lampade, ha permesso la concentrazione delle risorse ed una serie di comparazioni grazie all’omogeneità dei trovati. Sebbene la letteratura sulla Storia della rappresentazione dell’architettura sia piuttosto consistente, quella sull’evoluzione del disegno di oggetti prodotti industrialmente risulta contrariamente esigua. Limitando il perimetro ai soli disegni di brevetto, i testi si diluiscono ulteriormente. Ciò nonostante, la documentazione originale depositata è attualmente conservata e consultabile all’Archivio Centrale dello Stato e all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, rivelandosi un concreto patrimonio di conoscenza. La ricerca si è basata metodologicamente su un approccio di più tipi: iconografico, consultando le fonti primarie, filologico, con la lettura di testi specialistici e teorico, aggiungendo valutazioni attraverso lo studio di temi trasversali. La componente sperimentale ha preso corpo nell’organizzazione e presentazione dei dati attraverso il quadro sinottico, le schede e nella fase critico interpretativa. Il quadro sinottico è servito ad ordinare l’immensa quantità di informazioni scaturite dall’individuazione dei quasi 800 disegni tra modelli ornamentali e modelli di utilità; tra questi più di 150 documenti sono stati fisicamente consultati e analizzati. Le considerazioni critiche scaturite dalla loro lettura si sono concentrate sia su singoli elaborati di particolare significato, confluendo nelle schede, sia mettendo a sistema l’intero apparato grafico, analizzando scelte stilistiche, metodologiche e tecniche, tratti comuni e peculiarità, volontà comunicative tese alla divulgazione di informazioni o a evanescenza. Ulteriori osservazioni sono emerse dal paragone tra gli elaborati brevettuali e gli altri disegni nelle varie fasi di vita di un prodotto, o dalla constatazione della frequenza con cui nei vari anni e nelle aziende si utilizzava lo strumento di tutela, la capacità di raccontare l’oggetto sia nella forma sia nel progetto ad esso sotteso. L’indagine ha tentato di individuare le norme grafiche che inquadrano in modo ristretto le caratteristiche indispensabili di un allegato brevettuale, rintracciandole nella normativa, nelle linee guida della manualistica coeva, e a ritroso, ipotizzando confronti col disegno tecnico in generale o più specificamente col disegno delle invenzioni. I risultati dell’analisi delineano la matrice comunicativa degli elaborati di brevetto e la loro evidente capacità di descrivere, nella sintesi più assoluta, le lampade in essi raccontate con disegno o foto. Ne è emersa con piena consapevolezza la necessità di “tutelare i disegni di tutela” come testimonianze assolute delle variazioni negli anni della capacità di rappresentazione grafica, del gusto, della produttività, della comunicazione e della società stessa. La ricerca getta le basi per l’inizio di una cultura del disegno di brevetto atta alla salvaguardia, valorizzazione e divulgazione di un patrimonio grafico culturale che consente letture stratificate e apre le porte all’inclusività, predisponendosi a modalità di fruizione, chiavi di lettura e utenti diversi.