Titolo della tesi: Controversie Diagnostiche e Terapeutiche sull’Iperplasia Condilare Unilaterale: la nostra esperienza
L’Iperplasia Condilare Unilaterale (Unilateral Condilar Hyperplasia, UCH) è una patologia rara, causata da un’iperattività osteoblastica, che interessa un solo condilo ed esita in asimmetria facciale, malocclusione e disfunzione.
L’eziologia e la patogenesi sono ancora discusse e l’età di insorgenza può variare notevolmente.
Studi precedenti hanno confermato una predominanza femminile ma nessuna correlazione tra il lato interessato e il sesso del paziente è stata ancora dimostrata. Nella popolazione generale, l’asimmetria e la latero-deviazione possono essere attribuite a diversa origine; Kawamoto et al. hanno classificato le cause di tale alterazione in due grandi categorie (alterazioni della base del cranio e anormalità condilare) e, a seguire, hanno individuato altre cause meno comuni come la frattura e la microsomia emifacciale.
Alcuni Autori hanno ipotizzato, come possibili eziologie, disturbi endocrini, iperattività metabolica, traumi, artrosi e cause genetiche.
Le evidenze cliniche sono controverse e influenzate da diversi fattori come genere, età, insorgenza e tipo di asimmetria. hanno classificato
L'esame clinico è il metodo migliore per diagnosticare l'UCH, seguito da esami radiografici e nucleari (Tomografia Computerizzata a Emissione di Positroni Singoli, SPECT). Questi sono utili per valutare il metabolismo osseo che è patologico quando viene dimostrata una differenza di attività superiore al 10% tra la regione condilare.
L’iperplasia condilare è stata classificata da Obwegeser e Makek, in tre tipologie patologiche di asimmetria unilaterale, chiamate iperplasia emimandibolare (HH), allungamento emimandibolare (HE) e la forma ibrida di HH e HE.
Nitzan et al hanno creano un altro sistema di classificazione basato su criteri clinici, dividendo l'iperplasia condilare in forme trasversali, verticali e combinate.
La crescita verticale è caratterizzata da un aumento di volume tridimensionale del lato affetto, assenza di deviazione o deviazione omolaterale, basculamento del piano occlusale e assenza di cross-bite.
La crescita trasversale si presenta clinicamente con deviazione controlaterale del mento, cross-bite controlaterale, piano occlusale preservato.
La forma combinata presenta caratteristiche intermedie.
Infine, Wolford e al., hanno sviluppato una classificazione basata sull’istologia, sulle caratteristiche cliniche e di imaging, sugli effetti sui mascellari e sulle strutture facciali e sul tasso di incidenza.
Ci sono opinioni diverse sul trattamento chirurgico di UCH.
Il trattamento consiste nell’arrestare la crescita condilare e nel recupero dell’equilibrio occlusale mediante una condilectomia.
Molti studi considerano la condilectomia alta come il miglior trattamento in caso di patologia attiva, con risultati prevedibili ma Farinã et al. hanno dimostrato come la condilectomia proporzionale riduca la necessità di chirurgia ortognatica secondaria.
Numerosi dubbi e controversie persistono invece sul trattamento ortodontico in questi pazienti affetti da UCH.
In questa trattazione, verranno approfonditi aspetti di questa patologia ancora controversi in Letteratura, riportando cinque studi clinici da me condotti presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e MaxilloFacciali e pubblicati su riviste scientifiche internazionali del settore, indexate ed impattate.