Dottorato in MALATTIE INFETTIVE, MICROBIOLOGIA E SANITA' PUBBLICA

Titolo della tesi: Analisi immunofenotipica delle cellule natural killer e valutazione dell’ immunosenescenza dei linfociti T CD8+ in soggetti affetti da sclerosi multipla in corso di infezione latente da citomegalovirus

Introduzione. Come dimostrato in letteratura, l’infezione da citomegalovirus (CMV) è fortemente associata all’espansione adattativa di un particolare subset di Natural Killer (NK) esprimenti elevati livelli del recettore NKG2C, e caratterizzate da una potente attività citotossica. Il CMV, oltre a modulare il repertorio recettoriale delle NK, rappresenta la principale causa di senescenza del sistema immunitario, con conseguenze importanti sulla salute dei soggetti portatori. Attraverso questo studio ci siamo proposti di indagare le potenziali alterazioni immunitarie indotte da CMV, e se tali modificazioni potessero influenzare il decorso clinico di pazienti affetti da sclerosi multipla (SM), patologia autoimmune demielinizzante del sistema nervoso centrale. Materiali e Metodi. Sono stati arruolati nello studio soggetti affetti da SM afferenti all’Unità di Neuroinfettivologia del Policlinico Umberto I (Sapienza) Roma, tra novembre 2018 e novembre 2020, più un gruppo di controllo costituito da soggetti sani. La presenza di anticorpi IgG anti-CMV è stata valutata mediante metodica immunoenzimatica (Siemens IMMULITE 2000 xpi Analyzer). La presenza di CMV-DNA è stata rilevata tramite saggio di real-time PCR (LightCycler 2.0, Roche). L’analisi immunofenotipica è stata effettuata attraverso citometria a flusso (MACSQuant® Analyzer 10) su cellule mononucleate di sangue periferico (PBMC). Sono state effettuate inoltre analisi di correlazione con i parametri clinici. Risultati. In questo studio sono stati arruolati un totale di 74 pazienti (39 maschi/ 35 femmine) affetti da SM, aventi un valore mediano (IQR) di età pari a 51 (43-58) anni. I pazienti presentavano un valore mediano (IQR) di EDSS pari a 3 (5-6) e un valore mediano (IQR) di anni di malattia pari a 11 (5-19). Come gruppo di controllo è stato arruolato un gruppo di 18 soggetti sani HD (11 femmine/ 7 maschi). I risultati hanno mostrato che il 69% (51/74) dei pazienti SM è risultato positivo alle IgG anti-CMV, mentre il 16% (12/74) dei pazienti erano positivi per la ricerca del DNA di CMV nel plasma. I pazienti SM presentavano un aumento dei livelli di espressione del recettore NKG2C sulle cellule NK CD56dimCD57+, rispetto il gruppo controllo (p=0.041). Stratificando i pazienti SM in base alla positività per gli anticorpi IgG anti-CMV è emerso che i pazienti SM CMV+ mostravano in percentuale livelli significativamente più alti di cellule NK CD56dimCD57+ (p=0.020), di cellule NKT (p=0.008) e livelli di espressione del recettore NKG2C sulle cellule NK CD56dimCD57+ significativamente più elevati (p=0.008) rispetto ai pazienti SM CMV IgG-. Inoltre, i livelli di espressione del recettore NKG2C erano correlati positivamente con l’EDSS (Expanded Disability Status Scale) (ρ=0.432, p=0.024) e con la durata di malattia in anni (ρ=0.423, p=0.032). Discussione: In linea con molti studi, anche nel nostro lavoro abbiamo riscontrato un incremento significativo dell’espressione del recettore NKG2C nei pazienti SM CMV IgG+, mentre al contrario, l’espressione del recettore rimaneva significativamente più bassa negli pazienti SM CMV IgG-. Inoltre, i livelli di espressione del recettore NKG2C sulle cellule NK CD56dim CD57+ risultavano più alti nei pazienti SM, ma non nel gruppo controllo, e l’aumento in percentuale era associato ad un maggior rischio di progressione della disabilità, suggerendone una potenziale implicazione nel processo infiammatorio della SM.