Dottorato in MALATTIE INFETTIVE, MICROBIOLOGIA E SANITA' PUBBLICA

Titolo della tesi: Le infezioni da Klebsiella pneumoniae produttrice di carbapenemasi in una coorte di pazienti con politrauma in Unità di Terapia Intensiva: analisi clinico-microbiologica e dei fattori di rischio

I pazienti con politrauma hanno un rischio infettivo maggiore, a causa di diversi fattori, tra cui il ricovero in Unità di Terapia Intensiva (UTI), un inadeguato apporto nutrizionale, la presenza di dispositivi invasivi, l’intubazione endotracheale, la ventilazione meccanica e la necessità di interventi chirurgici. Un ruolo importante nella morbidità e mortalità dei pazienti con politrauma è svolto da infezioni sostenute da germi multiresistenti, soprattutto Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi (CRKP). OBIETTIVO DELLA RICERCA: Valutare l’incidenza e la tipologia di infezioni in pazienti affetti da politrauma grave e ricoverati in UTI, comparando l’outcome dei pazienti con politrauma ed episodi infettivi con un’analoga popolazione di pazienti con politrauma senza apparenti infezioni. Osservare l’incidenza delle colonizzazioni ed infezioni da CRKP.METODI: E’stato condotto uno studio prospettico osservazionale su pazienti con politrauma grave, tale da necessitare di ricovero in UTI, presso il reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Latina. Sono stati inclusi tutti i pazienti con politrauma ricoverati dal gennaio 2017 fino al giugno 2020. Tutti i casi sono stati classificati per gravità del trauma utilizzando l’Injury Severity Score (ISS). RISULTATI: Lo studio ha incluso 120 pazienti con (ISS) >15, di cui la mortalità nelle prime 48 ore è risultata del 12,5% (15 pazienti), riducendo pertanto la coorte a 105 casi. Nel periodo di osservazione in UTI, il 76% dei pazienti ha sviluppato almeno una infezione. Complessivamente, sono stati osservati 95 episodi infettivi, di cui 25 sepsi correlate a cateteri vascolari (26%), 25 polmoniti (26%), 20 infezioni delle vie urinarie (21%), 10 infezioni del sistema nervoso centrale (10%), 10 infezioni del sito chirurgico (10%), 5 infezioni gastrointestinali (5%). Non sono emerse differenze statisticamente significative in termini di età, sesso, tipologia di trauma ed entità del trauma tra i pazienti che hanno sviluppato un’infezione e quelli che non hanno sviluppato infezioni. Inoltre, l’insorgenza delle infezioni è risultata più precoce nei pazienti ricoverati con shock rispetto a quelli con politrauma senza shock (p=0.01). 48 pazienti (46%) sono risultati colonizzati da CRKP, di cui il 75% di questi ha sviluppato un’infezione. Confrontando il gruppo di pazienti con sola colonizzazione da CRKP con il gruppo di pazienti con infezione dallo stesso germe, rispetto ai pazienti senza isolamenti o con altri isolamenti non si sono riscontrate differenze in termini di età, sesso, ISS e tipo di trauma (p>0.05). CONCLUSIONI: Lo studio conferma quanto già evidenziato nella letteratura, l’elevato impatto delle infezioni nei pazienti con politrauma e un outcome significativamente peggiore dei pazienti con politrauma ed infezioni rispetto ai pazienti con la stessa problematica ma senza infezioni. La presenza di shock al momento del ricovero in UTI è stata una variabile associata sia con l’esordio più precoce delle infezioni che con il maggior rischio di contrarre infezioni.