Titolo della tesi: L'Africa di Francesco Petrarca con particolare riferimento al libro VI tradotto e commentato
Lo studio "L’Africa di Francesco Petrarca con particolare riferimento al libro VI tradotto e commentato" si prefigge sostanzialmente tre obiettivi: 1) presentare le numerose criticità del testo sulle quali si disquisisce da tempo proponendo delle chiavi di lettura che vi gettino nuova luce; 2) la traduzione del VI libro e 3) il commento dello stesso. Nell’"Introduzione" si fa il punto sullo stato del testo e sulla storia della sua composizione; da segnalare i capp. "La grande lacuna" (dove si vuole rendere ragione circa la presenza della grande lacuna, tra IV e V libro, che già fece disperare Coluccio Salutati e che tanto ha dato da discutere ai critici moderni), "Il libro sommerso" (dove si argomenta circa una più affinata comprensione delle fasi di stesura, in particolare del VI libro, e dei meccanismi di revisione che la composizione del “Lamento di Magone” dovette innescare), "Edizioni e traduzioni" (dove si scandaglia la storia delle edizioni, integrali o antologiche, del poema petrarchesco). La traduzione dei 918 esametri del VI libro è in versi liberi, e basata sull’Edizione nazionale a cura di Nicola Festa (1926). Il testo latino è stato ricontrollato verso per verso sul più autorevole manoscritto tramandante l’"Africa", il Laurenziano Acquisti e doni 441, ignoto al Festa. Il commento, che rappresenta la parte più cospicua del lavoro, è diviso in otto capitoli, secondo le macro-sezioni del libro VI, e affronta questioni di natura storica, filologica, stilistica e di analisi intertestuale (il rapporto con le fonti e i luoghi affini interni alla produzione petrarchesca): il fine ultimo è sempre l’esegesi del poema storico (della quale la traduzione si avvantaggia), il quale, malgrado alcuni passaggi contenenti la versificazione di Livio, rappresenta una bella prova di poesia erudita.