Thesis title: L’edilizia abitativa a carattere multifamiliare nella Roma imperiale
La ricerca è centrata sullo studio di un settore peculiare dell’edilizia residenziale antica che contraddistinse in epoca imperiale il paesaggio urbano della città di Roma, costituito dalla tipologia di edifici a carattere intensivo abitativo-commerciale con sviluppo in elevato su più piani, noti nella letteratura archeologica come insulae. La nascita di questa tipologia abitativa è da mettere in rapporto con condizioni socio-economiche, politiche e tecniche che segnarono l’unicità del fenomeno nello sviluppo urbanistico di Roma già dall’età tardo repubblicana, e soprattutto attraverso le tappe della crescita della città in epoca imperiale. Al di fuori dell’Urbs, tale modello abitativo trovò diffusione principalmente ad Ostia, anche se con soluzioni di assetto più regolari e codificate, frutto di programmazioni urbanistiche alquanto differenti rispetto a quelle della capitale.
Una prima parte della ricerca analizza per Roma, in maniera approfondita, tutte le evidenze attribuibili ai resti di edifici attestati archeologicamente, dalle fonti o ancora attraverso lo spoglio della documentazione reperita negli archivi, mettendone in risalto aspetti e componenti architettoniche individuabili come peculiari di un’edilizia abitativa ad alta densità. Evidenziando il contesto storico nel quale cominciò a divenire pressante la richiesta di un alto numero di alloggi per una popolazione che nella capitale diveniva sempre più numerosa e socialmente eterogenea, nella seconda parte dello studio i dati sui caseggiati vengono considerati nel quadro generale delle loro attestazioni relative alla prima fase della diffusione intorno alla metà del I sec. d.C., fino alla fine del fenomeno individuabile verso la metà del III d.C. A seguire i caseggiati sono esaminati come organismi architettonici, analizzandone le planimetrie generali e delle singole unità abitative e commerciali comparate con la definizione di soluzioni tipologiche individuate nel panorama ostiense. Concorrono quindi ad integrare il quadro delle conoscenze, le possibili distinzione di funzione degli spazi, nonché le scelte della decorazione e l’importanza dei singoli ambienti, che possono rappresentare ulteriori elementi indicatori sulla vocazione sociale dei diversi complessi immobiliari, destinati con differenti modalità all’occupazione da parte di inquilini appartenenti a ceti popolari, di medio o più alto livello.
Infine un focus della ricerca è indirizzato alla comparazione delle acquisizioni archeologiche dei caseggiati urbani messi a confronto con la raffigurazione del tessuto abitativo di inizio III d. C. riprodotto sulla Forma Urbis, al fine di verificare il riscontro tra la varietà degli edifici abitativi individuabili sulla pianta marmorea e le diverse soluzioni architettoniche ricorrenti riscontrate nei fabbricati abitativi esaminati.