Titolo della tesi: Riproduzioni digitali e manufatti archeologici: il videomapping nel progetto di restauro
L'avanzamento digitale nel settore dei beni e delle attività culturali è riconosciuto dalla Comunità Europea e dal Governo Italiano come un elemento chiave nelle loro strategie di sviluppo. La crescente importanza delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (ICT) nel campo dei beni culturali richiede una approfondita riflessione sul loro uso e sulle loro potenzialità e criticità. Il presente studio si configura come una ricerca analogica sul digitale, ovvero una lettura critica fondata su strumenti, metodi e meccanismi cognitivi propri della ricerca tradizionalmente intesa. Oggetto del lavoro è l’uso del videomapping nei contesti archeologici in relazione alle problematiche del restauro ed ai suoi fondamenti teorici. Lo stato dell’arte mette in evidenza un grande interesse nei confronti delle riproduzioni digitali del patrimonio archeologico. Tuttavia, nel dibattito scientifico, il tema del videomapping appare minoritario ed affrontato prevalentemente dal punto di vista tecnico-realizzativo o sotto il profilo museografico piuttosto che dal punto di vista teorico ed ancor mano in relazione agli aspetti di principio della disciplina del Restauro. Obiettivo del presente studio è invece indagare la possibilità che il videomapping possa essere utilizzato come strumento scientifico di restauro nella concezione più ampia della disciplina. Attraverso lo studio di undici interventi di videomapping realizzati su manufatti archeologici di Roma nel decennio 2010-2020, è stato possibile individuare gli orientamenti culturali che informano tali realizzazioni e se, ed in che modo, queste siano da considerare attività di restauro. Per rendere possibile la lettura critica degli interventi sono state approntate specifiche schede di rilevazione grazie alle quali sono emersi orientamenti tra loro molto distanti. Alla luce di quanto emerso dallo studio condotto e, tenuto conto delle raccomandazioni contenute nella Carta di Londra e nei Principi di Siviglia, è stato possibile elaborare delle linee guida per un uso coerente del videomapping on-site nei contesti archeologici.