Titolo della tesi: Juvarra che non c’è: il processo creativo della Chiesa di San Filippo Neri a Torino e la Chiesa di Sant’Andrea a Chieri
Lo scopo di questo studio è analizzare e interpretare alcuni edifici attualmente non esistenti progettati dall’architetto Filippo Juvarra (1678, Messina -1736, Madrid), al fine di poterne
ricostruire la spazialità attraverso la realizzazione di modelli tridimensionali.
La scelta è ricaduta su tre progetti in due edifici: due di essi sono stati selezionati tra le proposte elaborate per la chiesa della Congregazione dell’Oratorio del San Filippo Neri a Torino, a cui il messinese lavora in due fasi, tra il 1714 e il 1717 e tra il 1730 e il 1732 (la costruzione dell’edificio si trascinerà fino alla fine del XIX secolo). Per motivi legati alla maggior disponibilità di materiale, la scelta è caduta su due progetti della prima fase. Il terzo progetto ricostruito riguarda la chiesa del Monastero cistercense femminile dei Santi Maria e Andrea di Chieri, realizzata tra il 1728 e il 1733, e demolita nel contesto dell’occupazione francese del Piemonte a inizio XIX secolo. In questo caso, dunque, si trattava di ricostruire un edificio esistito, sulla base degli schizzi e disegni di progetto di Filippo Juvarra e delle poche rappresentazioni successive che ci sono pervenute.
Dall’attività di ricostruzione sono emerse una serie di peculiarità relative a questi progetti, oltre ad alcuni elementi che si prestano ad una lettura trasversale nel quadro dell’attività di Juvarra.
Nel contesto dello studio, è stato ritenuto necessario anche procedere ad una verifica delle fonti relativamente alla storia delle istituzioni coinvolte, soprattutto in merito al meno studiato Sant’Andrea e alla sua demolizione.