Titolo della tesi: La scultura nell’ambito dell’Informale: il suo sviluppo negli anni Cinquanta e la sua definizione tra il 1957 e 1958
In maniera filologica, lo studio poggia sull'importanza di alcuni eventi del biennio 1957 e 1958 che hanno catalizzato la sperimentazione plastica informale in una tensione spaziale e progressivo dissolvimento dell’oggetto scultoreo.
A partire dalla ‘polemica’ sull’informel sollevata con la mostra “Burri Morlotti Vedova” alla Galleria La Salita di Roma, nel 1957 si registra la prima importante panoramica della scultura moderna “La scultura italiana del XX secolo” conseguentemente ad una crescente sperimentazione plastica che sancisce il superamento dei tradizionali parametri scultorei e che guarda verso l’uso espressivo della materia e il potenziale spaziale dell’opera plastica.
In un campo d’azione ‘ambiguo’ gli esempi dei rilievi di Pomodoro, Mannucci e Milani testimoniano l’avanzamento di una concezione intrinsecamente informale, che corrisponde nel 1958 con la necessità di ricalibrare i termini del linguaggio artistico in un superamento della distinzione delle categorie di pittura e scultura, verso nuove dimensioni informali.