Titolo della tesi: Il bene come concetto trascendentale nel pensiero di XII secolo
La tesi riguarda il bene come concetto trascendentale
e si focalizza soprattutto sui pensatori di XII secolo i quali si basa rono sul De Hebdomadibus di Severino Boezio per
argomentare le proprie tesi sul questo tema . Gilberto di Poitiers e i suoi seguaci (i Porretani) affrontano l’argomento in chiave semantica e sostengono che i l bene delle
creature si spiega dal punto di vista teologi co, sulla base d ella denominazione estrinseca ’’.
Essi si fondano dunque su ll’uso di una tecnica retorica traslata nel l’ambito della scienza
divina e in sottofondo su ll’assunzione di una divisione delle scienz e speculat i v e che
prevede sia distinzione sia interrelazione tra filosofia della natura e teologia .
Nella teoria di Teodorico di Chartres e in quella di Clarembaldo di Arras, il cui sistema
ontologic o si fonda sul concetto di “rerum universitas”, il bene delle creature viene
compreso invece come lo stato dell’essere ordinato nel mondo da Dio. Tendenzialmente ,
dunque, nei pensatori di XII secolo il bene viene considerato come una relazione delle
creature con Dio.
Nel secolo XIII secolo, invece, sarà soprattutto Tommaso d’Aquino a considerare il bene
come trascendentale facendolo derivare dalla bontà immanente ne lle creature e criticando
così la teoria di Gilberto. L’immanentismo del bene è , tuttavia, un elemento che
caratterizza le teorie anche d i molti altri pens atori di questo secolo. L a critica di costoro
ai P orretani , però è il risultato d i una considerazione superficiale delle teorie di questi
ultimi e non è perfettamente legittima . I n conclusione la riflessi one di XII secol o sul bene
come concetto trascendentale ha un valore intrinseco e di particolare rilievo nella storia
dei concetti trascendentali.