ROSARIA MANAGÒ

Dottoressa di ricerca

ciclo: XXXII


supervisore: Prof. Giuseppina Capaldo

Titolo della tesi: Il contratto di assicurazione e la gestione del rischio: tra tradizione e innovazione

Il presente lavoro di ricerca si propone di analizzare le dirompenti innovazioni avvenute nel settore assicurativo, con specifico riguardo alla gestione del rischio. È indubbio che il rischio sia elemento centrale del fenomeno assicurativo, in quanto il fine dell’attività assicurativa è proprio la neutralizzazione del rischio stesso, mediante lo strumento della corretta gestione. Linfa vitale delle assicurazioni, strumentale per un’esatta determinazione del rischio, sono proprio i dati. In un mondo sempre più digitalizzato, i dati e le assicurazioni sono diventati un binomio inscindibile. L’innovazione tecnologica, in particolare lo sfruttamento dei dati attraverso tecnologie sempre più sofisticate e complesse, quali algoritmi predittivi e sistemi di intelligenza artificiale, ha pervaso l’odierna società economica, determinando una sempre maggiore dipendenza della stessa dalle informazioni ricavabili da enormi quantità di dati (i c.d. Big Data). La disponibilità di informazioni estratte attraverso l’analisi dei Big Data, nonché la capacità di analizzare dati aggiornati anche in tempo reale, consentono alle imprese assicuratrici una più precisa e individualizzata valutazione del rischio assicurativo ed un’offerta di polizze assicurative sempre più personalizzate, in quanto incentrate sulle caratteristiche personali dei clienti, svolgendo così un ruolo importante non solo nella prevenzione e riduzione dei rischi, ma anche nel miglioramento della gestione e ricostruzione dei sinistri e nella lotta alle frodi. Ma fin dove può spingersi la personalizzazione di una polizza? A quali conseguenze potrebbe portare una personalizzazione del rischio troppo eccessiva? Ancora una volta il giurista si trova di fronte ad un fenomeno nuovo che gli impone di conoscerlo, di analizzarne le caratteristiche principali e di valutare se esso possa essere ricondotto all'interno delle categorie già presenti nel nostro ordinamento giuridico. Con riferimento poi alla gestione dei nuovi rischi, caratterizzati da un ampio scarto temporale tra il momento di accadimento dell’evento e la manifestazione del danno (cc.dd. danni lungolatenti), il tradizionale contratto di assicurazione della responsabilità civile, fondato sul modello del loss occurrence, si è rivelato inidoneo. A partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, infatti, si è registrato l’emergere di nuove tipologie di rischi di responsabilità civile, caratterizzate da un graduale processo di accadimento del danno, sovente completatosi a notevole distanza di tempo dal compimento della condotta illecita da parte del danneggiante. È ormai ben noto, infatti, che i tradizionali meccanismi di attivazione della garanzia assicurativa incentrati sul sistema act committed e loss occurrence mal si adattano ai sinistri che arrecano danni a manifestazione graduale nel tempo. Nel contesto delle attuali società a tecnologia avanzata, si è resa, dunque, evidente la criticità di gestire, attraverso le metodologie tradizionali della tecnica assicurativa, i rischi emergenti, che oltre ad essere caratterizzati da lungolatenza e natura dinamica – essendo suscettibili agli eventuali mutamenti dei fattori socio-economici, giuridici, tecnologici e scientifici – denotano anche una notevole complessità nella ricostruzione del nesso eziologico, nonché nella loro traduzione in termini economici, spesso di entità tale da impattare non solo sul patrimonio dei singoli soggetti, ma anche sull'intero sistema. Ed è proprio in relazione a tali fattispecie che si è avvertita la necessità di mettere da parte gli strumenti tradizionali e fare spazio a modelli di gestione del rischio alternativi e più efficienti, quale è appunto il modello claims made.

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