Ricerca: Per una storia dell'arte dei vinti: Vasari e le censure sulla resistenza repubblicana fiorentina
Dopo aver conseguito la maturità classica, Roberto Marvin Wellman (Roma, 1994) si iscrive al corso di laurea triennale in Studi storico-artistici presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, durante il quale, risultando vincitore della borsa Erasmus+, trascorre un soggiorno di studio all’estero presso l’Université Paris 1 “Panthéon-Sorbonne” (2015-2016).
Nel dicembre 2016 si laurea con lode con una tesi sulla figura di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (1503-1577) che vede la relazione del Prof. Alessandro Zuccari, in seguito alla quale ottiene la collaborazione al catalogo della mostra “Il Cinquecento a Firenze. Maniera moderna e Controriforma” (Firenze, Palazzo Strozzi, 21 settembre 2017 – 21 gennaio 2018) a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali.
Si iscrive successivamente al corso di laurea magistrale in Storia dell’Arte presso lo stesso ateneo, svolgendo un tirocinio curricolare per il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica come assistente all’apertura al pubblico del Palazzo del Quirinale (2018). Contestualmente inizia la collaborazione con le due gallerie romane “W. Apolloni” e “Galleria del Laocoonte”, per le quali porta avanti attività di ricerca, e con la galleria “Casoli-De Luca”, con cui segue la realizzazione della mostra “Oro d’Italia” (2019).
Nell’aprile 2020 consegue con lode il titolo di dottore magistrale approfondendo gli studi di laurea triennale con una tesi dal titolo “La produzione di Michele di Ridolfo: catalogo delle opere documentate” che conduce sotto la relazione del Prof. Stefano Pierguidi e la correlazione del Prof. Marco Ruffini. La tesi inquadra l’attività del pittore analizzando le sue oscillazioni stilistiche in rapporto alla committenza, mettendone a fuoco le implicazioni politiche nell’ambito di una resistenza repubblicana all’affermazione del potere mediceo.
Lo stesso anno è vincitore del XXXVI ciclo di dottorato presso l’università romana, con un progetto che indaga a più ampio raggio figure di artisti e committenti antimedicei nella prima metà del Cinquecento, con particolare attenzione alla rilettura delle fonti implicate nella trasmissione di verità “ufficiali”, prime fra tutte le Vite di Vasari nelle due versioni del 1550 e 1568.