Titolo della tesi: Aspirazioni lavorative e diseguaglianze di genere nell'istruzione terziaria. Il caso Sapienza.
Dagli anni Sessanta in poi, il sistema educativo italiano ha registrato un progressivo incremento nei livelli di scolarizzazione, coinvolgendo in maniera sempre più ampia anche la popolazione femminile. Oggi le donne non solo accedono in misura maggiore agli studi rispetto agli uomini, ma tendono anche a conseguire risultati scolastici e accademici migliori in tutti i gradi formativi. Tuttavia, il successo scolastico femminile non si traduce in vantaggio nel mercato del lavoro: persistono infatti significative disuguaglianze di genere sia nelle opportunità occupazionali sia nei ritorni economici.
Tale squilibrio è alla base della segregazione formativa di genere, un fenomeno che si manifesta già al termine del tronco comune dell’istruzione obbligatoria, ovvero con la scelta della scuola superiore. Le ragazze tendono a orientarsi prevalentemente verso licei ad indirizzo letterario, umanistico e artistico, mentre i ragazzi optano più frequentemente per il liceo scientifico e per gli istituti tecnici. Questa prima differenziazione delle traiettorie formative di uomini e donne si riflette anche nell'accesso ai percorsi universitari: le donne si iscrivono in misura maggiore ad ambiti disciplinari legati alla cura, alla comunicazione, all’educazione e ai servizi sociali; mentre gli uomini si concentrano più frequentemente in ambiti tecnico-scientifici, come l’ingegneria, l’informatica e le scienze applicate. La distribuzione di genere nei corsi universitari, dunque, rispecchia e consolida gli orientamenti che hanno caratterizzato il passaggio dalla scuola media alla scuola secondaria di secondo grado.
La segregazione formativa ha importanti implicazioni per le aspirazioni professionali dei giovani e delle giovani. Le scelte formative, infatti, condizionano il tipo di professione e le opportunità di inserimento nel mercato del lavoro; influenzando così le traiettorie professionali. Le donne, sebbene numericamente più presenti nel sistema universitario, si concentrano ancora oggi in quei campi del sapere accademico e poi lavorativi in cui sono centrali le competenze relazionali, comunicative e di cura, come l'insegnamento, il servizio sociale, la psicologia e le professioni sanitarie. Gli uomini, invece, si indirizzano più spesso verso percorsi connessi al sapere tecnico e scientifico, che storicamente offrono maggiori possibilità di carriera, status e guadagno (ingegneria e informatica per fare qualche esempio). Ciò dà luogo alla segregazione lavorativa di genere, con ricadute sulle chance occupazionali, sui ritorni economici e sul riconoscimento sociale. Queste differenze non possono essere spiegate solo in termini di libera scelta o di merito individuale. Le scelte educative e di carriera sono fortemente influenzate da variabili strutturali, quali il genere, la classe sociale, i tipi di capitale posseduti dalle famiglie d’origine, le aspettative sociali legate ai ruoli di genere e relativi stereotipi. È necessario quindi interrogarsi su quali meccanismi influenzano tali scelte, e su come queste ultime si formano nel corso della biografia individuale degli studenti e delle studentesse.
In altre parole, non ci si può limitare a rinvenire le diseguaglianze economiche di genere alle scelte formative, ma è necessario comprendere come esse prendano forma. L’analisi sociologica mostra una buona validità euristica rispetto a questo obiettivo conoscitivo, soprattutto se si ricorre alle tecniche di ricerca non standard, ossia “qualitative”.
Questo tipo di disegno di ricerca è però dispendioso: l’approfondimento contrasta l’estensione del campione esaminabile. Tuttavia, tale approfondimento è necessario, anche perché consente di cogliere la dinamicità e modificabilità delle traiettorie formative e professionali, guardando al rapporto dialettico tra l’agency individuale e il condizionamento della struttura sociale.
Per questo si è scelto di ricorrere a uno studio di caso costituito da alcuni giovani studenti iscritti presso L’Università La Sapienza di Roma. Ciò che si vuole comprendere con questo lavoro è se vi sia relazione tra genere e specificità delle traiettorie educative e professionali di uomini e donne; e in che modo tale fattore di ordine ascrittivo contribuisce alla costruzione delle biografie di un gruppo di studenti e studentesse