Titolo della tesi: Tecniche basate sul propensity score: applicazione alla mortalità post-intervento sulla valvola cardiaca aortica
La valutazione dell‘effetto “causale” di una azione si basa, generalmente, sul confronto tra il risultato che si otterrebbe compiendo l’azione ed il risultato che si otterrebbe se questa non fosse compiuta. L'effetto causale dipende, quindi, da risultati che si possono definire “potenziali”, che definiscono i risultati che si sarebbero osservati se la azione che è stata effettivamente compiuta non lo fosse stata.
Il problema fondamentale nella valutazione di un effetto è che, solitamente, solo uno dei risultati potenziali può essere realizzato e, quindi, osservato.
Il presente lavoro ha l’obiettivo di descrivere l’approccio controfattuale ed alcuni dei metodi introdotti in letteratura per stimare l’effetto causale di un trattamento. In particolare i metodi discussi sono basati sul propensity score (Rosenbaum and Rubin 1983).
L’elaborato è diviso in 4 capitoli; nel primo è introdotto il concetto di inferenza causale, e viene descritto l’approccio basato sull’utilizzo dei risultati potenziali. Nel secondo capitolo sono discussi i principali disegni di studio utilizzati in epidemiologia per determinare un effetto causale, con particolare enfasi a sottolineare le differenze esistenti tra gli studi clinici randomizzati e studi osservazionali.
Nel terzo capitolo sono descritte le principali metodologie per lo studio dell’effetto causale di un trattamento, in presenza di fattori di confondimento osservati tempo-costanti, basate sul propensity score.
Nel quarto capitolo è presentata un’applicazione dei metodi descritti allo studio dell’effetto causale che la tipologia di intervento sulla valvola cardiaca aortica può avere sulla mortalità intra-ospedaliera.