Michele Prospero, professore ordinario nel settore SPS01- Filosofia politica. Insegna Filosofia e scienza politica; Filosofia dell'opinione pubblica presso la Facoltà di Scienze politiche sociologia e comunicazione dell università di Roma La Sapienza . Nel 2013 ha conseguito l'abilitazione scientifica nazionale a professore di prima fascia in Filosofia politica. Dal 1996 è stato ricercatore in Sociologia dei processi politici e dal 2001 professore associato in Filosofia del Diritto presso la Sapienza di Roma. E autore di numerosi volumi che spaziano dalla politologia alla filosofia politico-giuridica. Due sono i suoi filoni di ricerca principali. Il primo abbraccia l'analisi dei partiti e del sistema politico italiano. A queste tematiche ha dedicato i seguenti libri: Il nuovo inizio (1990); La democrazia mediata (1993); Sistemi politici e storia (1995); Storia delle istituzioni in Italia (1998); Il fallimento del maggioritario (2001); Lo Stato in appalto (2003); La costituzione tra populismo e leaderismo (2007); Il libro nero della società civile (2013), Il nuovismo realizzato (2015), La politica (2016), La ribellione conservatrice (2018); L'antipolitica come professione (2022). In questi studi conduce una critica serrata degli approcci politologici dominanti anche in Italia, attardati all impiego di statici modelli istituzionali e recupera la dimensione storico-culturale dei sistemi politici. Entro questa cornice attenta al dato storico-istituzionale, legge il caso italiano alla luce di nozioni legate alla lunga durata dei processi politici e sociali, critica gli effetti negativi della stagione delle riforme elettorali e costituzionali degli anni 90 e interpreta il processo di privatizzazione della sfera pubblica che culmina nel fenomeno Berlusconi come anticipazione di analoghi sviluppi della crisi della democrazia politica e del momento populista. L'ottica prescelta è quella di un rilancio del costituzionalismo democratico incentrato sul ruolo dei partiti, della rappresentanza, dei diritti di cittadinanza. Dedicato all'analisi della comunicazione e del linguaggio politico è il volume Il comico della politica (2010).
Il secondo filone di ricerca sulla politica è di carattere più prettamente teorico-filosofico. Particolare attenzione presta alla maturazione di una filosofia di impianto laico e attenta alle dimensioni della corporeità, del sensibile. La sua prospettiva teorica mira al recupero della centralità del lavoro, del corpo nel ripensamento delle categorie politiche postmoderne. Alle trasformazioni della società postmoderna è dedicato il libro Filosofia del diritto di proprietà (2009) che analizza le metamorfosi dell'istituto della proprietà e i mutamenti delle condizioni giuridiche del lavoro nell'età della globalizzazione. In questa ottica nascono i seguenti contributi: La politica post-classica (1986); Nostalgia della grande politica (1990); Il pensiero politico della destra (1996); Politica e vita buona (1997); La politica moderna (2001); Politica e società globale (2003); Alle origini del laico (2006); Filosofia del diritto di proprietà (2009), Il partito politico (2012); Hans Kelsen (2013), La scienza politica di Gramsci (2016), La rivoluzione pacifista di Lenin (2017), La teoria politica di Marx (2021), Logica e sociologia critica in Galvano della Volpe (2024). Il lavoro teorico con un approccio di storia delle idee ruota attorno alle grandi categorie (sovranità, rappresentanza, proprietà), alle principali correnti culturali (liberalismo, socialismo, democrazia). In questo quadro ha curato e introdotto J. Stuart Mill (Considerazioni sul governo rappresentativo, 1998 e 2020), B. Constant, Principi di politica (2020); Marx, Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico (2016); Marx, Il 18 Brumaio (2015), Lenin (Stato e rivoluzione).
I suoi studi sono tradotti in inglese, francese, spagnolo, rumeno. Dirige la rivista di Fascia A "Democrazia e diritto".