Titolo della tesi: La rivoluzione sotterranea di Solidarność: la diffusione e il ruolo della stampa clandestina negli anni 1981-1989 in Europa Occidentale
La tematica del primo capitolo intitolato «La società sotterranea», inizia con un breve cenno sul lungo cammino della dissidenza polacca dal 1956 a Solidarność, per successivamente delineare quest’ultima sotto il profilo ideologico tra frantumazione e pluralismo e infine aprire una parentesi sul cattolicesimo polacco e la società parallela. La seconda parte del capitolo ha il proposito di familiarizzare il lettore con le caratteristiche della Commissione Provvisoria di Coordinamento (TKK) di Solidarność. Come è stato preannunciato, la completezza degli studi storiografici specializzati- seppur quantitativamente irrisori- sull’argomento funge da fondamento del presente lavoro. Da qui la scelta di incentrarsi sì sulle caratteristiche strutturali della stessa, eppure con un riguardo maggiore su quelle dottrinali: l’edificazione della “società sotterranea” sarebbe stata perseguita difatti attraverso la stampa clandestina, in via del tutto preferenziale.
Il secondo capitolo introduce la Solidarność estera ed è suddiviso in tre parti: la prima analizza il «Ministero degli Affari Esteri» di Solidarność, l’Ufficio di Coordinamento di Solidarność a Bruxelles, emanazione legale nell’Europa Occidentale della illegale TKK operante nella Repubblica Popolare Polacca; quella centrale indirizza il lettore sulla sua filiale di Parigi, il Comitato di Coordinamento di Solidarność; infine la terza, che si sofferma sulla missione speciale del centro parigino: diffusione delle notizie in Europa Occidentale.
Il terzo capitolo introduce il concetto di “bibuła” che trova il suo analogo nel più conosciuto termine “samizdat”. Se quest’ultimo si riferisce al fenomeno dell’attività dissidente di tutti i Paesi del blocco socialista, consistente nella diffusione di pubblicazioni clandestine autoprodotte per aggirare la censura dalle autorità, con “bibuła” (spesso sostituita con il sinonimico “drugi obieg” ossia “secondo circuito” dell’editoria) si vuole valorizzare la peculiarità polacca. Una singolarità che nella Polonia comunista ebbe un carattere del tutto illegale, laddove nell’Europa Occidentale quello stesso termine acquisì una connotazione di segno opposto.
La prima parte del capitolo denota fin dal principio il carattere permanente dell’attività editoriale estera di Solidarność, attraverso lo studio sia quantitativo- con necessari limiti autoimposti- che qualitativo-contenutistico dei periodici “Solidarność News” e “Biuletyn Informacyjny”. La seconda analizza i materiali editoriali d’oltrecortina come prova della diffusione delle pubblicazioni clandestine in Europa Occidentale.
Il penultimo capitolo intende porre luce sul sostegno a Solidarność da parte degli ambienti europei occidentali più disparati (persone fisiche, associazioni, Chiesa, organizzazioni, comitati di sostegno). La caratterizzazione della stampa in qualità di espressione del “quarto potere”, inglobante interpretazioni dottrinali politiche più diversificate, pone interrogativi stimolanti sugli effetti che le connessioni editoriali e relative interpretazioni su stampa nazionale produssero sul pensiero delle personalità della vita culturale e sul dibattito pubblico politico in Italia e Francia.
Chiude il lavoro il capitolo quinto che circolarmente riparte dalle parole iniziali, autentiche parole-chiave: «Rivoluzione sotterranea». Si analizza il fenomeno della stampa clandestina di Solidarność sotto il profilo del rapporto causale tra la diffusione e il ruolo della stessa negli anni 1981-1989 in Europa Occidentale, ma soprattutto si riflette sul grado di apporto nell’ambito dei cambiamenti sistemici interni, sul cammino e transizione pacifica verso la forma di Stato democratica nonché su quella ispirazione di analoghe trasformazioni, con autentico effetto domino, sugli Stati dell’Est europeo.
Parti della trattazione sono corroborate dall’integrazione di contenuti dati delle interviste individuali in profondità con oppositori e intellettuali polacchi dell’epoca. Ultima, ma non per importanza, l’appendice del presente lavoro. Partendo dall’assunto del peso dell’immagine ai fini documentali e come fonte di storia e di storie, si è deciso di selezionare le copie fotostatiche del materiale a stampa relative alla macchina informativa clandestina. La grafica, fin dagli esordi, ha rappresentato un forte veicolo di comunicazione, sensibilizzazione e persuasione per il movimento.
Si è certi che questa sezione possa offrire un valido e originale modo per dare un volto alle vicende qui narrate.