MICHELA BUONVINO

Dottoressa di ricerca

ciclo: XXXV


supervisore: Anna Iuso; Zakharia Rhani

Titolo della tesi: Performance culturali, politiche dell'identità e sfera pubblica islamica: moussems e festival nel Marocco contemporaneo

La presente tesi di dottorato prende in esame i rapporti tra performance culturali (moussems e festival) e politiche dell’identità nel Marocco contemporaneo, nonché i processi di formazione e mediatizzazione di una sfera pubblica nazionale in una società a maggioranza musulmana. La ricerca sul campo ha avuto luogo, a più riprese, tra il 2019 e il 2022, a Fès e a Sefrou. Si tratta di uno studio di tipo comparativo e processuale che, a partire dall’osservazione di specifiche performance culturali statali (il Festival des Cerises di Sefrou, il Festival de Fès des Musiques Sacrées du Monde, il Moussem di Moulay Idriss Al-Azhar di Fès), intese come complesse tecnologie glocali di produzione e di immaginazione della cultura, della memoria e della storia nazionali, tenta di restituire alcune pratiche connesse all’organizzazione del campo politico, culturale e religioso marocchino. I soggetti nazionali sono qui compresi, al contempo, come “oggetti pedagogici” e come “soggetti performativi”. L’analisi ricorre agli approcci propri dell’antropologia storica e dell’antropologia dei processi di patrimonializzazione, dell’antropologia politica, religiosa ed economica e dell’antropologia dello sviluppo, per menzionarne alcuni, al fine di restituire la complessità e la poliedricità dei fenomeni studiati. In particolare, ci si occupa, anzitutto, di ricostruire a grandi linee le fasi più rilevanti del processo di costruzione di un’identità nazionale marocchina, soffermandoci sui processi di immaginazione discorsiva dello Stato e sulle politiche e poetiche della legittimazione del potere monarchico strategicamente messe in atto dalla dinastia Alawita. In seguito, si vuole porre l’attenzione sui nessi tra performance culturali, drammi sociali e processi politici, nonché sulle connessioni più generali che intercorrono tra i processi di mise en performance della cultura, usi della storia e figurazione della memoria culturale nazionale. Si tenta, inoltre, di restituire un quadro dettagliato dei processi di patrimonializzazione della cultura immateriale marocchina, in particolare della festa rurale, ponendo l’accento sui processi di oggettivazione culturale, di produzione della località e di essenzializzazione identitaria. Un capitolo della tesi è riservato all’analisi dei processi storico-accademici di formazione della categoria di “festival” che, in quanto strumento euristico “essenzializzato”, richiede di essere, per l’appunto, de-essenzializzato alla luce della grande eterogeneità dei fenomeni che “pretende” di individuare. Dal festival, il focus analitico si sposta sui processi contemporanei di mise en festival della cultura, in cui (meta) apprendimento, spettacolarizzazione e mercificazione culturale convivono in modalità inestricabili. Si presenta, poi, il fenomeno dei moussems, mettendone in rilievo il polimorfismo e la multidimensionalità, discorrendo della complessa questione del culto dei santi, in cui il politico e il religioso si trovano inscindibilmente intrecciati; tale interconnessione si appalesa, soprattutto, in quel processo che qui si definisce di “genealogizzazione del carisma” come fondamento di un “regno marabutico”. Si propone, in più, un’analisi storico-culturale relativa ai significati politici dell’organizzazione dei moussems marocchini che confluisce in un esame dei più recenti processi di nazionalizzazione, statalizzazione e turistizzazione degli stessi. Si esaminano i processi politico-culturali di festivalizzazione della cultura marocchina, i quali implicano la redistribuzione urbana della diplomazia culturale statale. Il processo di festivalizzazione culturale, in Marocco, dà spesso avvio a fenomeni di reinvenzione della storia, mediante cui si realizza la trasfigurazione degli spazi urbani, che divengono scenari di veri e propri rituali della coesistenza interculturale e interreligiosa, funzionali alla mediazione di una specifica pedagogia nazionale. Il fenomeno dei festival marocchini è analizzato anche nei termini di rappresentazioni dello sviluppo locale e nazionale, giacché essi costituiscono elementi essenziali delle politiche pubbliche statali in materia di sviluppo sociale, economico e culturale. Attraverso l’approfondimento di due casi particolari (la “questione berbera” e la “questione giovanile”), ci si sofferma sui processi di spettacolarizzazione delle differenze culturali e di riarticolazione della “marocchinità” che connotano i meccanismi della depoliticizzazione e della gestione del dissenso interno. Nell’ultima parte dell’elaborato si indagano le logiche che informano il principio dello charaf, come anche le modalità in cui uno specifico gruppo socio-politico, quello degli Chorfa (la cui esistenza da molti punti di vista mal si concilia con un sistema basato sullo Stato di diritto) incorpora e, in occasione della festa, dispensa baraka, dando vita ad una rete di relazioni gerarchicamente strutturate, che nutrono determinate ideologie del dono. I rapporti tra fedeli e marabutti e tra fedeli e Chorfa si esprimono attraverso una logica simile a quella della raccomandazione e dei rapporti di patronage; al vertice di questa catena clientelare si situa lo Stato marocchino. La tesi esamina, infine, un insieme di questioni afferenti al processo di mise en performance del sacro, sia nella cornice specifica di alcuni festival marocchini che, più in generale, nel quadro dei meccanismi stessi di definizione di una sfera pubblica nazionale. In ultimo, ci si focalizza sulle dinamiche di universalizzazione, di festivalizzazione e di professionalizzazione informale del sufismo, situandole all’interno di più vasti panorami che trascendono la dimensione nazionale.

Produzione scientifica

11573/1648830 - 2022 - Clifford Geertz a Sefrou: dalle "osservazioni strutturanti" all'apologia del frammento
Buonvino, Michela - 01a Articolo in rivista
rivista: LARES (Firenze: Leo Olschki) pp. 111-130 - issn: 0023-8503 - wos: (0) - scopus: (0)

11573/1618736 - 2021 - "Nuestra señora de los migrantes": il culto della Virgen de Cocharcas tra Casali di Mentana e Fonte Nuova
Buonvino, Michela - 02a Capitolo o Articolo
libro: Etnografie di materiali e pratiche rituali. Le statue «da vestire» dell'area metropolitana di Roma - (9788879757287)

11573/1618721 - 2021 - Scheda XXX; Diocesi di Sabina-Poggio Mirteto; Mentana (fraz. Casali); Virgen de Cocharcas (Nuestra Señora de Cocharcas)
Buonvino, Michela; Simonicca, Alessandro; Fabbri, Francesca; Silvestrini, Elisabetta - 02f Scheda di catalogo
libro: Etnografie di materiali e pratiche rituali. Le statue «da vestire» dell'area metropolitana di Roma - ()

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