MASSIMO RUSI

Dottorando

ciclo: XL
email: massimo.rusi@uniroma1.it
edificio: Villa Mirafiori




supervisore: Cristina Marras
co-supervisore: Ilaria Tani
co-supervisore (2): Grazia Basile

Ricerca: Le lingue della memoria. Studi sulla relazione tra memoria e linguaggio dal punto di vista semiotico.

2024 – Dottorando (XL ciclo) in “Scienze documentarie, geografiche, linguistiche e letterarie” (nel curriculum “Teoria dei linguaggi ed educazione linguistica”), presso “Sapienza”, Università di Roma.
2023 – Laurea magistrale in Filosofia. Tesi in semantica, intitolata: “Tra Wittgenstein ed Eco: per una semantica linguistica, anti-mentalista e anti-psicologista”. Relatrice: prof.ssa Filomena Diodato; correlatrice: prof.ssa Ilaria Tani. Presso “Sapienza”, Università di Roma.
2021 – Laurea triennale in Filosofia. Tesi in semiotica, intitolata: “La specie simbolica. L’origine del linguaggio in Cassirer”. Relatrice prof.ssa Ilaria Tani. Presso “Sapienza”, Università di Roma.
2017 – Diploma di liceo scientifico. Presso il liceo “Galileo Galilei” di Pescara.

1. Finalità e impostazione della ricerca.
Obiettivo della ricerca è indagare in che modo l’attività semiotica influenzi la memoria. Prenderò in esame l’agire linguistico, inteso nell’accezione ampia di “manipolazione di segni”, per analizzare in quali modi influisca sulla costruzione della memoria culturale (condivisa e pubblica) e sulla costruzione della memoria “privata” individuale (sia nella sua componente episodica, autobiografica; che in quella semantica, socializzata).
L'analisi muove dall'ipotesi che i sistemi di significazione e i processi di comunicazione giochino un ruolo non trascurabile nell’attività di codifica, immagazzinamento e recupero dell’informazione; vale a dire, nella costruzione del contenuto stesso della memoria.

2. Programma e metodo.
La prima fase della ricerca consisterà in una ricostruzione storico-concettuale delle tradizioni di pensiero in cui è stata tematizzata la relazione tra linguaggio e memoria, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, fino agli approcci contemporanei delle scienze cognitive.
La seconda fase mirerà a integrare la ricerca empirica e sperimentale delle scienze naturali con quella delle scienze umane, tenendo presenti i differenti statuti epistemologici delle discipline coinvolte e muovendo dal presupposto che una simile integrazione non può consistere nell’appiattimento dello sguardo semiotico su quello biologico e neuroscientifico: i due domini possono coesistere e intervenire ciascuno in momenti differenti della spiegazione. Il progetto si inserisce nel più ampio programma di ricerca della semiotica cognitiva, in cui l’indagine filosofico-linguistica non è intesa unicamente come filosofia della comunicazione, bensì come una risorsa imprescindibile per la comprensione della natura umana e della cognizione stessa.

3. Tradizioni in esame:
a) La tradizione che muove dai concetti di memoria collettiva (Halbwachs) e memoria culturale (Assmann), all’interno dell’eterogeneo campo delle scienze umane e sociali, poiché in tale tradizione è stato messo in luce il ruolo degli artefatti culturali nella costruzione e conservazione della memoria condivisa; includendo tra gli artefatti anche le pratiche linguistiche, quando oggettivate in testimonianze, documenti e narrazioni.
b) In filosofia del linguaggio, la tradizione della semiotica della cultura (Lotman, Uspenskij) e quella della semiotica interpretativa (Eco), focalizzate sul ruolo della semiosi nella strutturazione della realtà sociale e nell’articolazione del pensiero individuale.
c) La tradizione delle riflessioni sull’identità personale, in cui è stata tematizzata la nozione di memoria autobiografica, in relazione alla manipolazione di particolari tipi di simboli: i ricordi delle esperienze vissute. Seguendo lo sviluppo di questa tradizione, si giunge al fondamentale contributo di Peirce, che ha aperto la strada a una riflessione squisitamente semiotica sulla cognizione, ma in aperto dialogo sia con la filosofia, che con la psicologia, grazie alle nozioni di pensiero-segno, abito e abduzione.
d) La tradizione della psicologia sperimentale, dalla nascita della “psicologia scientifica”, fino alle scienze cognitive e alle neuroscienze contemporanee, le quali indagano i presupposti biologici del ricordare. Centrale, in questo ambito, è la teoria modulare della memoria (Atkinson, Shiffrin), insieme ai suoi sviluppi successivi (Tulving, Baddeley), poiché è intorno alla tripartizione tra memoria sensoriale, a breve termine e a lungo termine, che ruota il dibattito psicologico contemporaneo sulla facoltà della memoria.
e) Infine, il programma di ricerca della semiotica cognitiva, che studia i processi attraverso i quali il significato prende forma, muovendo dall’ipotesi che, proprio attraverso l’analisi dei processi di significazione e comunicazione, sia possibile descrivere i modi in cui conosciamo il mondo. La semiotica cognitiva è nata dall’incontro tra la tradizione semiotica e le scienze cognitive, con l’ambizione di articolare il piano naturale-universale delle facoltà biologiche, con quello storico-sociale dei codici, senza assumere che i due piani siano inconciliabili.

Interessi di ricerca: memoria culturale, memoria biologica, semiotica cognitiva, formatività del linguaggio, Umberto Eco.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma