Titolo della tesi: STRATEGIE DI RIGENERAZIONE URBANA PER TERRITORI CLIMATE-PROOF. Sperimentazione e innovazione nel Piano Urbanistico locale
Alla luce della necessità di assumere il tema degli impatti dei cambiamenti climatici come elemento strutturale per l’aggiornamento delle politiche di governo del territorio, a livello nazionale, regionale e locale, la tesi si focalizza sugli impatti del fenomeno dell’innalzamento del mare in ambiente urbano e il contesto di riferimento è quello nazionale.
Dopo un inquadramento generale volto a far emergere la sostanziale fragilità delle città contemporanee, causata da fattori endogeni ed esogeni viene illustrata la fenomenologia legata al fenomeno del sea level rise e come questo interagisce con l’ambiente urbano costiero, attraverso la disamina di diverse esperienze in ambito internazionale e nazionale. Inoltre, attraverso un approfondimento gerarchizzato delle fonti, viene circoscritto il quadro legislativo e normativo comunitario e nazionale in materia di adattamento del territorio ai cambiamenti climatici, dal quale emerge, per mezzo di un approccio induttivo, il ruolo cruciale delle Amministrazioni locali nella lotta ai cambiamenti climatici in generale e nelle azioni di adattamento del territorio ai fenomeni ad essi legati. A tale proposito, sempre tramite un approccio induttivo, volto a delineare lo stato dell’arte delle azioni intraprese a livello locale, vengono messi in evidenza due approcci paralleli: una dimensione strategica delle agende locali, nella definizione di vision per lo sviluppo urbano e una sperimentale, dal punto di vista dell’aggiornamento del Piano locale.
Per quanto riguarda la dimensione strategica delle agende locali, emerge la definizione di orizzonti temporali a breve, medio e lungo termine, per i quali vengono delineate strategie di difesa, di adattamento e di delocalizzazione; per quanto riguarda la dimensione sperimentale del Piano locale, invece, tema sul quale la tesi si focalizza in modo particolare con la sperimentazione proposta nella terza parte, inizia a prefigurarsi un doppio approccio: integrazione del quadro conoscitivo e definizione di azioni auspicabili.
In linea con il doppio binario su cui viaggia l’aggiornamento delle politiche e degli strumenti di governo del territorio, viene approfondita, in prima istanza la dimensione sperimentale in materia di aggiornamento del piano locale, per la quale vengono analizzati, nel dettaglio, alcuni emblematici casi studio, al fine di mettere in luce gli approcci relativi all’aggiornamento del quadro conoscitivo del territorio; in seconda istanza, vengono declinate alcune esperienze progettuali afferibili alle strategie prevalenti emerse dallo studio dei piani strategici internazionali, cioè “difesa”, “adattamento” e “delocalizzazione” tramite la sintesi di alcune esperienze internazionali rilevanti che costituiscono le best practices per la definizione di un abaco di azioni auspicabili site-specific.
A questo punto vengono proposti alcuni riferimenti teorico-metodologici e operativi per l’innovazione del Piano urbanistico locale, attraverso la definizione di una metodologia replicabile per l’elaborazione di mappe del rischio da sea level rise a scala urbana, i cui risultati hanno, in primo luogo, l’obiettivo di integrare il panel degli elaborati tematici dello strumento Urbanistico locale e, in secondo luogo, come sviluppo futuro della ricerca, quello di definire “aree prioritarie di intervento”, ponendo le basi per la definizione di categorie di intervento progettuali site-specific sulla base dell’abaco elaborato e presentato nella tesi. Per la sperimentazione è stato scelto il Comune di Ravenna.
Il fine della tesi è quello di definire una metodologia replicabile per l’innovazione del Piano Urbanistico locale in termini di integrazione del quadro conoscitivo del territorio, tramite l’elaborazione di mappe del rischio al fenomeno SLR, a scala locale, che tengano conto delle previsioni al 2030, 2050 e 2100 sull’innalzamento del livello del mare, sulla base degli indici RCP, identificati nel quinto rapporto IPCC del 2013.
Dalle mappe del rischio ottenute è stato possibile determinare la consistenza delle aree urbanizzate esposte a rischio inondazione per il caso studio preso in esame, per i tre orizzonti temporali sopracitati; risultato che, da un lato garantisce un aggiornamento del quadro conoscitivo dello strumento urbanistico locale, dall’altro permette, come sviluppo futuro della ricerca, la definizione di categorie di intervento recepibili anche all’interno delle Norme Tecniche di Attuazione, nella forma di un abaco di possibili azioni progettuali, declinate all’interno di più ampie strategie di rigenerazione urbana per territori climate-proof.