MARIANNA CLELIA FAZZOLARI

Dottoressa di ricerca

ciclo: XXXIII



Titolo della tesi: La Commissione Euratom (1958-1967). Storia di un progetto dimenticato

La Commissione Euratom (1958-1967) Storia di un progetto dimenticato Negli anni Cinquanta l’Europa fu caratterizzata da un intenso sviluppo economico e industriale, e dal conseguente aumento dei fabbisogni energetici. Tuttavia, le quantità di carbone fino a quel momento prodotte all’interno della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio non erano considerate soddisfacenti rispetto alle nuove necessità. Inoltre, la crisi generata dalla nazionalizzazione del Canale di Suez aveva evidenziato tutte le incertezze della dipendenza dall’importazione del petrolio. Per ovviare a una possibile carenza energetica, i sei Stati membri della CECA individuarono nello sfruttamento dell’energia nucleare la possibile risorsa alternativa: una terza via energetica. A questo fine, con i Trattati di Roma del 1957 istituirono la Comunità Europea per l’Energia Atomica (Euratom). Il presente studio, condotto in un’ottica storico-istituzionale e in particolar modo attraverso la consultazione della documentazione ufficiale e delle principali fonti archivistiche in materia, ricostruisce quali furono le tappe e le dinamiche alla base del funzionamento di questa nuova Comunità, ponendo in particolare l’accento sull’attività del suo organo esecutivo. Dopo aver analizzato il processo negoziale che portò alla nascita di Euratom, lo studio si è concentrato su un arco temporale che va dal 1958, anno dell’entrata in vigore dei Trattati, al 1967, data in cui, a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Bruxelles, i tre esecutivi europei, ivi compresa la Commissione Euratom, confluirono in un nuovo esecutivo unico. Tuttavia, questa pietra miliare del processo di integrazione europea rappresentò allo stesso tempo il fallimento di Euratom: se non formalmente almeno di fatto, poiché ancora oggi esso si presenta come un’istituzione sovranazionale distinta dall’Unione Europea, che a sua volta ne esercita pienamente le competenze. La correlazione tra questi due eventi è evidente, ma non è certamente l’unica spiegazione. Vanno infatti considerati ulteriori elementi: il tentativo di avviare una cooperazione settoriale in un settore estremamente tecnico ma ancora troppo poco conosciuto; un forse infondato ottimismo dei decisori, che li indusse a ritenere che fosse più agile operare in un campo nuovo, ancora privo di interessi precostituiti; l’apparente abbondanza energetica che, fino al primo shock petrolifero, ridusse drasticamente la priorità attribuita alla possibile fonte alternativa rappresentata dal nucleare; il generale scetticismo e la diffidenza delle opinioni pubbliche nei confronti dell’atomo; e, non da ultimo, il mutato atteggiamento francese a seguito del ritorno al potere di Charles de Gaulle. La convergenza di questi e altri fattori hanno fatto sì che l'Euratom, nato come ambizioso progetto di cooperazione sovranazionale in campo nucleare, finisse per essere avvolto da una cortina di silenzio e, col tempo, lentamente dimenticato. The Euratom Commission (1958-1967) The History of a Forgotten Project In the 1950’s, Europe’s intense economic and industrial growth led to a marked increase in energy demand. The amount of coal produced within the European Coal and Steel Community was insufficient to meet growing energy needs. Furthermore, the crisis resulting from the nationalization of the Suez Canal highlighted the uncertainties deriving from the import of oil. To offset a possible energy shortage, ECSC member states identified nuclear energy as a possible alternative energy source: an energy third way. To this end, the 1957 Treaties of Rome established the European Atomic Energy Community. This thesis takes a historic-institutional approach to this topic. Thanks to the consultation of official documents and of the key archival sources, the author describes the stages and the dynamics that led to the development of this new community, especially with reference to its Commission. The thesis begins with an analysis of the negotiations that led to the creation of Euratom. It then reviews the period from 1958, when the Treaties went into effect, until 1967, the year in which the three executive bodies merged into one single entity after the Treaty of Brussels went into effect. However, this important milestone on the road to European integration also coincides with the failure of Euratom if not from a formal perspective, certainly from a practical one. In fact, Euratom today is a supranational institution which is separate from the European Union, although the latter exercises full authority over it. If the correlation between these two events is evident, it is certainly not the only reason to explain Euratom's fate. Other factors need to be considered: the attempt to launch a sector-specific cooperation in a highly technical and little known field; a possible unfounded optimism on the part of the key decision-makers which led them to believe that it was easier to move forward in an area with relatively less vested interests; the apparent abundance of energy which, until the first oil shock, considerably lessened the priority given to nuclear energy; the general skepticism and diffidence of public opinion regarding atomic energy; the changed French attitude after the return of Charles de Gaulle. The convergence of these and other reasons contributed to making Euratom, created as an ambitious supranational cooperation project in nuclear energy, become enveloped in silence and slowly forgotten.

Produzione scientifica

11573/1350503 - 2019 - L'euroscetticismo nel Parlamento europeo: il Front National, la Lega Nord e l'UKIP
Fazzolari, Marianna Clelia - 02a Capitolo o Articolo
libro: L'Europa della crisi - (978-88-9377-119-1)

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