Sono Primo Ricercatore in Scienze Cognitive presso l'Istituto di Scienze e Tecnologie Cognitive del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma (ISTC-CNR), Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale (Ordine degli Psicologi del Lazio, iscrizione nr. 16783).
I miei interessi scientifici si collocano nei campi della Psicologia Cognitiva e dello Sviluppo, delle Neuroscienze Cognitive e della Psichiatria Computazionale.
Le mie principali aree di ricerca sono:
I) INTEROCEZIONE, PROCESSI AFFETTIVI E PSICOPATOLOGIA.
L’attività in questo ambito e’ stata avviata negli ultimi anni ed ha prodotto risultati particolarmente originali - in termini di pubblicazioni, diffusione dei risultati, finanziamenti e collaborazioni.
Oggetto di studio e’ l'interocezione - il senso dello stato interno del corpo – e comprendere come alterazioni dei processi interocetivi possano concorrere all’eziopatogenesi e mantenimento di condizioni psicopatologiche.
È noto da tempo che una corretta percezione degli stati corporei è fondamentale per la nostra sopravvivenza, poiché supporta la regolazione omeostatica degli stati corporei (quali la fame, la sete e la fatica), e prepara l’organismo ai bisogni futuri (processi allostatici). Studi recenti condotti anche dal LaCE Lab (Barca et al., 2023; Tschantz et al., 2022) hanno rivelato che l’interocezione e’ coinvolta anche in processi di ordine superiore quali i processi decisionali, la dimensione emotiva-affettiva (Pezzulo et al., 2018; Yu et al, 2021), e l'esperienza cosciente, e che una interocezione disfunzionale può concorrere a condizioni psicopatologiche (Maisto et al., 2021). Il farmework teorico-formale di riferimento e’ quello del Predictive Coding e dell’Active Inference (che hanno ricevuto elevato consenso nell’ambito della Psichiatria Computazionale).
In questo ambito verrà sviluppato il progetto PRIN 2022 – BoSE ‘The Body as a Source of Evidence’, di cui sono Principal Investigator e Responsabile di unità ISTC-CNR.
II) EMBODIED COGNITION, LIGUAGGIO E RAPPRESENTAZIONE DI CONCETTI
In questo campo di indagine viene appronfondito il ruolo dei processi corporei-sensomotori nell’acquisizione, elaborazione e rapprestenazione dei diversi tipi di concetti (in particolare i concetti astratti ed emotivi).
I concetti, ovvero le unità di base della nostra conoscenza, sono stati tradizionalmente intesi come contrapposti in concetti concreti dotati di referenti fisici (es. tavolo), e concetti astratti con referenti immateriali derivanti da situazioni, eventi e sentimenti (es. fantasia). In virtù di questa distanza dall’esperienza sensomotoria, le parole astratte compaiono più tardi nel vocabolario del bambino (Barca, 2002; Rinaldi, Barca & Burani, 2004), e sono tipicamente acquisite in contesti di socializzazione (es. chiedendone il significato agli altri) per cui le componenti linguistiche e sociali sono più rilevanti che per altri tipi di parole, quali le concrete (Borghi, Barca et al. 2019). Di recente la contrapposizione tra concetti concreti ed astratti è stata ridimensionata posizionandoli lungo un continuum, e cercando di identificare le diverse dimensioni che li caratterizzano. Evidenze sperimentali suggeriscono che il sistema motorio legato alla produzione del linguaggio verbale (la bocca) sia particolarmente coinvolto nell'elaborazione dei concetti astratti. In Borghi, Barca et al., 2019 si ipotiozza che questo elevato coinvolgimento del sistema motorio della bocca possa essere dovuto alla riattivazione dell'esperienza linguistica e del linguaggio interiore (o ‘inner speech’) durante l'elaborazione di parole astratte. Il linguaggio interno svolgerebbe un ruolo chiave nell’acquisizione, rappresentazione ed uso dei concetti astratti, il cui coinvolgimento potrebbe essere dovuto alla ricerca interna del significato della parola (Borghi, Barca, Binkofski, & Tummolini 2018).
Coerentemente con questa interpretazione, recenti studi condotti dal LaCE lab suggeriscono che perturbazioni precoci al sistema articolatorio del parlato - che occorrono durante le prime fasi dello sviluppo linguistico e in alcuni casi si protraggono oltre i tre anni di età - influenzino in maniera specifica l’elaborazione dei concetti astratti, anche in fasi di sviluppo successive (Barca, 2021, Barca, Mazzuca, Borghi, 2020; 2017).