Titolo della tesi: Variazione della posizione condilare nella chirurgia ortognatica: confronto tra tre diverse tecniche di sintesi mandibolare
Introduzione
Questo studio retrospettivo mira a valutare i cambiamenti di posizione dell’angolo condilare mandibolare prima e dopo la chirurgia ortognatica nelle malocclusioni di classe II e III, confrontando tre diverse tipologie di mezzi di sintesi: viti bicorticali, miniplacche standard e placche anatomiche Tekka – Natural Fit ®. Durante la procedura chirurgica, il mantenimento della posizione originale della testa condilare è fondamentale per stabilire una nuova occlusione chirurgica.
Materiali e Metodi
Trenta pazienti (16 maschi, 14 femmine), di età compresa tra 17 e 42 anni (età media 27,2), sottoposti ad un intervento di chirurgia ortognatica nel periodo compreso tra febbraio 2015 e giugno 2022 presso il reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università “La Sapienza” di Roma, sono stati reclutati nello studio. Per ogni paziente è stata registrata la variazione dell’asse condilare nei tre piani dello spazio tra T0 e T1, per un totale di 60 condili. I dati DICOM ottenuti dalle CBTC sono stati importati nel programma OnDemand3D™ App per poter poi, ricavare gli spostamenti del segmento prossimale mandibolare tra T0 e T1.
Risultati
La variazione del Δ assoluto si dimostra minore, con un valore statisticamente significativo, quando vengono utilizzate le placche anatomiche Tekka - Natural Fit® in luogo delle viti bicorticali. Differenze non significative emergono valutando il Δ per ogni singolo piano dello spazio confrontando i diversi gruppi per metodo di fissazione. Ciononostante, il gruppo di fissazione con placca Tekka -Natural Fit® ha mostrato la minima quantità di cambiamento angolare condilare totale nel postoperatorio.
Conclusioni
La valutazione della posizione del condilo mandibolare prima e dopo la chirurgia ortognatica è oggetto di intenso interesse scientifico. È emersa quindi una differenza nella posizione del condilo tra i diversi mezzi di sintesi, differenza che andrebbe appurata e scientificamente validata mediante un reclutamento maggiore di pazienti. Comunque, i dati raccolti forniscono una panoramica utile come fonte per future analisi comparative, nonché come guida per evidenziare il problema scientifico e per condurre ulteriori ricerche.