Titolo della tesi: LA LICEITÀ DELLE SANZIONI UNILATERALI ED EXTRATERRITORIALI NEL QUADRO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
Il lavoro di ricerca presentato mira ad avanzare una valutazione giuridica della conformità degli strumenti sanzionatori unilaterali ed extraterritoriali rispetto alle disposizioni del diritto internazionale.
La conclusione a cui si è giunti attraverso l’analisi dei diversi elementi nel corso della trattazione, è la constatazione che dinanzi a tale interrogativo, la risposta diverge in base alla tipologia della misura trattata. Da un lato, è possibile ritenere le misure restrittive unilaterali lecite, poiché rientranti nella fattispecie delle contromisure o, diversamente, pur se qualificabili formalmente in strumenti diversi siano adottate nel rispetto di specifiche disposizioni del diritto internazionale. Dall’altro lato, le sanzioni extraterritoriali sono da ritenersi illecite, poiché non conformi alle norme internazionali in materia di giurisdizione statale, nonché ad altri principi fondamentali, quale ad esempio la sovrana uguaglianza e la non ingerenza nel dominio riservato degli Stati.
La dimostrazione di tale tesi è perseguita attraverso un’indagine sviluppata su tre diversi piani: l’inquadramento delle norme del diritto internazionale, l’osservazione della prassi applicativa dei soggetti selezionati e la considerazione delle reazioni internazionali, adottate a fronte di determinate condotte considerate contrarie al diritto internazionali.
Il quadro giuridico internazionale ricostruito nella prima parte della trattazione rappresenta il parametro normativo della liceità delle sanzioni unilaterali ed extraterritoriali, prisma attraverso il quale è possibile avanzare una lettura critica della prassi presentata nella seconda parte dell’elaborato e, dunque, la sua valutazione.
Infine, l’ipotesi avanzata è confermata e validata dall’ultima sezione della ricerca, che mettendo in luce l’esistenza di una prassi contraria ad un determinato gruppo di strumenti sanzionatori, dimostra la necessità di procedere ad una valutazione differente rispetto alle due categorie di misure in riferimento alle norme del diritto internazionale, al fine di preservare esclusivamente quegli strumenti che corroborano il mantenimento dell’odierno ordine internazionale.