Titolo della tesi: La geografia dei poteri delle autorità europee di vigilanza finanziaria microprudenziale: prospettive per un'analisi evolutiva all'indomani del Regolamento (UE) 2175/2019, del 18 dicembre 2019
La tesi persegue il proposito di illustrare l'evoluzione storica e giuridica del sistema delle Agenzie di vigilanza finanziaria - microprudenziale - dell'Unione Europea. Il processo di "agenzificazione" finanziaria, in ambito europeo, ha rappresentato una vera e propria risposta critica al metodo comunitario e, al contempo, ha rivelato la sussistenza di una crisi profonda in seno allo stesso. Lo sviluppo delle agenzie, nel quadro di una più ampia politica di decentralizzazione delle funzioni, ha configurato una delle principali risposte istituzionali ai deficit di esecuzione evidenziati dal modello dell'amministrazione diretta. Da altra angolatura, però, con riguardo al profilo del bilanciamento tra metodo comunitario e metodo intergovernativo, l'agenzificazione non è riuscita a smentire, in larga misura, il tradizionale criterio di costruzione incrementale del sistema amministrativo europeo, che risale all'originaria intuizione di Jean Monnet. La tesi si concentra, pertanto, sul rinnovato statuto istituzionale delle agenzie di vigilanza finanziaria microprudenziale dell'UE, scolpito dal Regolamento (UE) N. 2175/2019; sul riconoscimento di un grado maggiore di autonomia funzionale, istituzionale e finanziaria e sull'attribuzione di autonomi strumenti di controllo, vigilanza e di regolazione perfezionato a vantaggio degli attori internazionali in trattazione. Nella parte centrale dell'elaborato l'attenzione è stata posta, invece, nei riguardi della dimensione funzionale ed operativa, propria delle Autorità di vigilanza finanziaria operanti in ambito europeo e nei confronti del dialogo procedimentale che intercorre tra le stesse e le speculari Authorities nazionali, nel solco dell'attività di vigilanza perpetrata a scapito degli operatori privati. Nel contesto finale, da ultimo, sono state messe in luce le lacune sistemiche legate all'assenza di un quadro costituzionale comune e certo entro il quale inquadrare il conferimento di poteri esecutivi e di controllo, posto in essere, a vantaggio delle agencies, da parte delle istituzioni legislative dell'Unione Europea senza soluzione di continuità; nonchè, sono stati illustrati i possibili rimedi per superare le deficienze connesse all'inesistenza di una base giuridica ad hoc, in materia di agenzie finanziarie europee e nel diritto fondamentale dell'Unione stessa.