Titolo della tesi: Paesaggio e Archeologia. Relazioni tra concetti e discipline in Sicilia
Alla ricerca della conoscenza del passato attraverso lo studio dei resti materiali, l’archeologia trasforma i luoghi del presente incidendo i suoli, alterandone la morfologia, selezionando ed interpretando i ritrovamenti stratificati nel terreno. I paesaggi archeologici sono quindi prodotto di operazioni culturali e creative.
Il valore simbolico, funzionale ed estetico del legame tra l’archeologia e gli elementi naturali del paesaggio ha conosciuto, negli ultimi decenni, sviluppi sempre più intensi che hanno mutato la stessa concezione dei termini del rapporto: dai resti ai contesti, dalle piante ai sistemi ambientali. Questi sviluppi suggeriscono l’idea di approfondire l’accostamento tra l’archeologia e le vicende dell’ecologia entro la cornice culturale del progetto di paesaggio contemporaneo.
Le diverse forme di avvicinamento tra archeologia ed ecologia vengono indagate, in questo studio, esplicitando i termini della convergenza di entrambe le discipline verso la dimensione onnicomprensiva del paesaggio.
In questo quadro la Sicilia, luogo di riferimento di una lunga e consolidata tradizione archeologica, viene interpretata come un grande laboratorio diacronico nel paesaggio. In una disamina su personaggi e luoghi dell’archeologia siciliana vengono messi a sistema contributi provenienti dall’ecologia e dalla pratica del progetto di paesaggio e, appunto, dell’archeologia dispiegando una sequenza tematica in cui le questioni poste dalle diverse prospettive disciplinari si integrano. Da quest’operazione emergono figure per il progetto di paesaggio che possono costituirsi come il luogo, fisico e metaforico, di nuove convivenze tra le storie, gli organismi e gli elementi che compongono la trama dei paesaggi archeologici.