KAREN NUVOLI

Dottoressa di ricerca

ciclo: XXXIV



Titolo della tesi: False verità. Minacce reali. Fake-news e disinformazione come possibili driver di attivazione violenta.

Il presente lavoro si pone l’obiettivo di indagare l’esistenza di un legame tra fake-news, disinformazione e radicalizzazione al fine di individuare possibili driver di attivazione violenta. Una prima fase dell’analisi è stata dedicata allo studio dei principali contributi nel panorama internazionale che abbiano indagato temi quali la radicalizzazione, l’estremismo, la polarizzazione e l’influenza dei contenuti violenti. L’obiettivo è stato quello di verificare e comprendere l’attuale conoscenza di tali tematiche a livello scientifico, individuarne i limiti ed ipotizzarne possibili strategie di sviluppo. Essendo l’ambito indagato di recente interesse, la ricerca è di tipo esplorativo-comparativo. Parte delle attività sono state svolte in Francia, presso il laboratorio IMSIC - Institut méditerranéen des Sciences de l’Information et de la Communication. La collaborazione con il laboratorio di ricerca si inserisce nelle attività del programma di co-tutela attivato con l’Università di Aix-Marseille a partire dal secondo anno di dottorato. Le prime attività di ricerca sono state dedicate all’analisi dei risultati emersi nell’indagine “La tentation radicale, enquête auprès des lycéens” - condotta in Francia dal CNRS in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. A partire dai dati emersi è stata realizzata una traccia di intervista da sottoporre a testimoni privilegiati, selezionati sia nel panorama francese che italiano ed appartenenti alle discipline più diverse ma sempre coerenti con l’obiettivo della ricerca. Una volta operata la selezione degli esperti sono state realizzate quindici interviste, la maggior parte tramite la piattaforma Zoom, altre per via telefonica o in presenza ed hanno avuto una durata variabile, ovvero da un minimo di venti minuti ad un’ora. Il lavoro del CNRS sopra citato, ha indagato le componenti determinanti delle attitudini radicali e violente in relazione alle istituzioni sociali, ai valori e alla cultura dominante nella società. Dalle analisi è emerso che la sfiducia nei media, la tendenza a credere alle teorie del complotto e la partecipazione al flusso informativo di contenuti radicali sono tra esse collegate. In tal senso gli autori parlano di “radicalità informazionale”, un concetto che si è cercato di approfondire nelle varie fasi della ricerca. L’obiettivo specifico è stato quello di individuare il nesso tra dieta mediatica, disinformazione, teorie del complotto e radicalizzazione nel tentativo di colmare un vuoto nella letteratura francese e provare ad innescare un nuovo interesse di ricerca nel contesto italiano.

Produzione scientifica

Connessione ad iris non disponibile

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma