Titolo della tesi: La querelle sul teatro nel Seicento francese. L’eredità pascaliana nel conflitto tra Racine e Nicole
La querelle sur la moralité du théâtre è stata una lunga disquisizione che si concretizza in una critica generale, del pensiero giansenista, al teatro, visto come fonte di corruzione dell’animo umano. L’analisi del conflitto restituisce la spaccatura di un’epoca divisa tra un’istanza esteriorizzante rappresentata dal Re Sole ed una introflessa incarnata da Port-Royal. È in questa humus che si radica il personale scontro tra Racine e Nicole, visti come gli estremi delle due fazioni. Ed è proprio questo dilaniamento interno che lo stesso Racine, che abbandona il giansenismo prima e il teatro poi, restituisce nelle sue opere senza tempo. Il lavoro si concentra sull’analisi della querelle che fa da sfondo al conflitto tra Racine e Nicole, sullo studio degli interventi più significativi della disputa e sul rapporto teologico, filosofico e privato che lega due delle personalità più significative del pensiero francese e non solo. Immediato è quindi il parallelismo con Pascal che con le sue conversioni incarna la tragicità dello stare al mondo di Racine e delle sue eroine.
Nicole rappresenta la fazione che condanna il teatro e che, alle argomentazioni dei Padri, aggiunge un’impostazione filosofica sintetizzata negli Essais de morale: ecco che in un contesto di ontologia della sottrazione, di un Essere che si manifesta nel suo nascondimento, la rappresentazione iperbolizzata della creatura manchevole, sulla scena, è da fuggire.
In ultimo, centrale, è l’anticipazione che gli autori giansenisti fanno della nozione di inconscio, sicché tra agostinismo e cartesianesimo prende origine quell’istanza di pensiero che secoli dopo, con Freud, sarà destinata a cambiare la storia dell’umanità.
FRANCESCO DI RAIMONDO