Titolo della tesi: Le "coblas esparsas" trobadoriche. Primi sondaggi sul genere
Sul modello di studi dedicati ad altri dictatz trobadorici, come ad esempio il descort (CANETTIERI 1995), la dansa (RADAELLI 2004) e la balada (ZAMUNER 2012), l’obiettivo della presente tesi è quello di analizzare le fonti occitane al fine di individuare le caratteristiche della "cobla". Infatti, nonostante sia, subito dopo la canzone e il sirventese, il terzo genere trobadorico per quantità di componimenti, essa ha avuto poca attenzione da parte della critica filologica: alla "cobla esparsa" sono dedicati solamente due studi, «La "cobla esparsa" anonyme. Phénomélogie d’un genre troubadouresque» di Angelica Rieger (1988) e «"Cobleiarai car mi platz”: The Role of the Cobla in the Occitan Lyric Tradition» di Elizabeth W. Poe (2000), ai quali si può aggiungere la tesi di dottorato di Antonio Petrossi (2009) che cura l’edizione critica delle "coblas" anonime.
Nel primo capitolo della tesi si vaglieranno tutte le occorrenze di "cobla" e dei derivati "coblejar" e "coblejador" al fine di individuarne i significati; successivamente si esamineranno quelle di "cobla esparsa" e "cobla triada" per valutare l’adeguatezza di questa terminologia nella distinzione del genere dalle strofe estrapolate da testi più lunghi. I capitoli successivi saranno dedicati allo studio delle occorrenze in cui "cobla" può avere il significato di ‘genere, dictat’: nel secondo si analizzeranno i componimenti lirici con l’obiettivo di descrivere le caratteristiche della "cobla" per gli stessi trovatori; nel terzo ci si soffermerà sui trattati che offrono una definizione del genere (nello specifico, la "Doctrina de compondre dictatz", il trattato di Ripoll e le tre redazioni delle "Leys d’amors"), mentre nel quarto sulle "vidas" e sulle "razos" e sull’idea di "cobla" che si ricava da esse. Nell’ultimo capitolo, infine, dopo aver approfondito la tradizione manoscritta di Bertran Carbonel, uno tra i più fertili autori di "coblas", e dopo aver raccolto le rubriche dei canzonieri, si rifletterà sulla percezione del genere da parte degli autori e dei fruitori di lirica trobadorica.