Thesis title: Una terra protesa verso il mare. Analisi territoriale dell'area tra Civitavecchia e Tarquinia (Lazio) tra VI e XV secolo.
Negli ultimi decenni la letteratura di settore si è occupata spesso della stretta interazione esistente tra uomo e ambiente nella regione compresa tra le città di Tarquinia e Civitavecchia, restituendo un quadro diacronico di una realtà insediativa che appare essere estremamente articolata. Tutto il comprensorio si presenta come un distretto particolarmente favorevole allo sviluppo di insediamenti umani più o meno strutturati, grazie alla peculiare configurazione ambientale che qui sembra aver giocato un ruolo preminente in tutte le epoche storiche. Manca ancora in realtà, una indagine dettagliata del quadro territoriale in questione per l’età medievale. Il lavoro di ricerca presentato, si è posto come obbiettivo l’indagine delle testimonianze antropiche, attestate tra VI e XV secolo nel territorio compreso tra il corso del fiume Marta a Nord ed il fiume Marangone a Sud, mediante l’uso di un criterio di analisi che ha coniugato le metodiche orami consolidate della Topografica Storica con le procedure d’indagine proprie dell’Archeologia dei Paesaggi, al fine di comprendere la trasformazione del paesaggio antropizzato in un lungo lasso cronologico. Per il contesto territoriale in questione è stato sperimentato in particolare un metodo di ricerca che ha previsto la progressiva integrazione, in ambiente GIS, di dati archeologici e di cartografia storica. Grazie alla puntuale “vettorializzazione” di tutta la parcellizzazione agraria, dei dati toponomastici antichi e delle informazioni topografiche desunte dalle fonti testuali e cartografiche, è stato possibile ricostruire una maglia territoriale più precisa e funzionale al corretto riposizionamento anche delle informazioni ambientali riportate nella cartografia storica non geodetica. I dati così raccolti e sistematizzati, hanno inoltre consentito di approfondire non solo l’indagine sui caratteri produttivi del territorio, in questo conteso relativi allo sfruttamento agricolo e minerario, ma anche di rendere questi elementi degli strumenti centrali nella lettura complessiva delle dinamiche di trasformazione ambientale e insediativa, in tutta l’area oggetto d’indagine. In tal modo, è stato possibile delineare le forme di continuità e discontinuità registrate nel corso dei secoli sulla maglia topografica generale e di individuare anche gli elementi “attrattori” e “detrattori” che, in maniera più o meno significativa, sembrano aver inciso sulla distribuzione insediativa e sulle scelte locazionali registrate in tutta la regione esaminata.