Titolo della tesi: POPULATION RISK ASSESSMENT TO THE ATMOSPHERIC PARTICULATE IN TERNI AREA BY HIGHT SPATIAL RESOLUTION MAPPING OF THE SOURCES CONTRIBUTIONS
L'esposizione al PM provoca numerosi problemi di salute tra cui la morte prematura nelle persone con malattie cardiache o polmonari, attacchi cardiaci non fatali, battito cardiaco irregolare, asma aggravata, diminuzione della funzionalità polmonare, aumento dei sintomi respiratori come irritazione delle vie aeree, tosse o difficoltà di respirazione. Terni è una delle aree urbane e industriali più inquinate del Centro Italia. Terni è situata in una depressione intramontana ed è caratterizzata dalla presenza di fonti di emissione di PM urbane e industriali che impattano in aree diverse della città, quali: il traffico veicolare, il riscaldamento domestico, una centrale per il trattamento dei rifiuti e un'acciaieria. Le condizioni geomorfologiche e meteorologiche limitano la dispersione e favoriscono l'accumulo degli inquinanti atmosferici. La popolazione è esposta per lunghi periodi al PM e ai suoi componenti, principalmente metalli come Cd, Cr, Cu, Fe, Mn, Ni, Pb e Zn. L’insieme di queste caratteristiche rende Terni un'area ideale per lo studio della valutazione del rischio inalatorio sulla popolazione residente da parte del PM e delle sue sorgenti basandosi su studi di variabilità spaziale. La concentrazione di PM e la sua composizione elementare (frazione solubile e insolubile) sono state misurate per l'intero anno attraverso l'acquisizione di dati ad alta risoluzione spaziale (23 stazioni di campionamento). L’insieme dei dati ottenuti ha permesso, tramite l’applicazione di tecniche statistiche multivariate (positive matrix factorization; PMF), la quantificazione del contributo delle diverse sorgenti emissive alle concentrazioni elementari misurate.
I dati sono stati inoltre elaborati per calcolare la valutazione del rischio inalatorio attraverso algoritmi accreditati di metodologie EPA per metalli cancerogeni e non cancerogeni, associando la valutazione del contributo delle singole sorgenti di PM. Applicando opportuni algoritmi di interpolazione spaziale, sono state ottenute mappe di rischio per bambini e adulti relative all'intera area urbana e industriale. I dati mostrano rischi per la popolazione residente di adulti e bambini esposti per lungo periodo a metalli cancerogeni e non cancerogeni (Cd, Cr, Cu, Fe, Mn, Ni, Pb e Zn) contenuti nel particolato. Le elaborazioni effettuate hanno permesso di individuare sia le aree della città in cui il rischio inalatorio è maggiore, sia le sorgenti del particolato che comportano un maggior incremento del rischio. La sorgente che ha un maggior impatto sul rischio sia cancerogeno sia non cancerogeno è, come atteso, l’impianto siderurgico, che impatta principalmente sull’area est della piana, fino a coprire una parte consistente del centro storico. Un contributo non trascurabile del rischio cancerogeno è legato anche all’impiego di biomasse per il riscaldamento domestico, con emissioni più intense nell’area nord-ovest della città.
I risultati hanno dimostrato l'efficienza, anche al fine di valutare possibili misure di riduzione del rischio, della nuova procedura sperimentale elaborata per la valutazione del rischio inalatorio della variabilità spaziale dei componenti del PM10 (metalli cancerogeni e non cancerogeni) attraverso l'acquisizione di dati annuali risolti spazialmente e la correlazione tra le principali sorgenti di emissione.