Titolo della tesi: Francesco Bocchi storico dell'arte (1548-1614)
La tesi riscrive in modo dettagliato la vita e il pensiero di Francesco Bocchi, importante poligrafo fiorentino attivo nel secondo Cinquecento e nei primi due decenni del Seicento. Attraverso un’attenta indagine archivistica sono stati enucleati i momenti della vita del letterato: dalla formazione e dagli esordi letterari durante il tardo regime di Cosimo I de’ Medici (1548-1571), al suo soggiorno a Roma (1572) e al successivo rientro a Firenze (1572-1614), che sarebbe divenuto motivo di rimpianto dal momento che il letterato era entrato in rapporto con il cardinale Felice Peretti Montalto, eletto papa nel 1585. Lo studio delle epistole di Bocchi e di una rilevante quantità di documenti inediti ha consentito di illuminare a fondo i rapporti intrattenuti dal letterato con l’aristocrazia fiorentina e con i membri della famiglia Medici. Dopo essere orbitato nella cerchia di intellettuali che a Firenze fa capo a Giovanni Rondinelli e a Piero Vettori, e a quella altrettanto rilevante che a Roma ruota attorno a Ferdinando de’ Medici, Bocchi entra infatti al servizio di alcune tra le più importanti famiglie fiorentine, come i Salviati, i Buonarroti e gli Strozzi.
Dalla ricostruzione storica della vita di Bocchi esce rafforzata anche la storia testuale. Nuova documentazione è stata fornita sull’opera più famosa di Bocchi, le Bellezze della città di Fiorenza, di cui vengono ricostruite nel dettaglio le fasi di stesura e la travagliata vicenda editoriale.
Nell’ultima parte della tesi, l’analisi degli scritti del letterato ha consentito di approfondire la teoria artistica di Bocchi e di tracciare le sue posizioni dominanti sulla pittura, sulla scultura e sull’architettura. Si è così cercato di precisare il suo sguardo rivolto al mondo veneto, al colorismo genovese e alle teorie di Ludovico Dolce, in uno scrittore che è spesso considerato troppo sbrigativamente tra i più ostinati rappresentanti del campanilismo fiorentino.