Dottorato in SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICHE E LETTERARIE

Titolo della tesi: I beni documentali e gli strumenti didattici dell’ex Istituto (già Gabinetto) di Geografia dell’Università Sapienza di Roma: un secolo e mezzo di storia

L’insegnamento della geografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Sapienza è tra i più antichi e longevi d’Italia. Infatti, da quando fu istituita la prima cattedra di geografia presso la Regia Università di Roma, nel 1875, tale insegnamento è giunto sino ai nostri giorni ininterrottamente e oggi la Sapienza è l’unica sede universitaria italiana in cui è presente il percorso completo di studi comprendente il Corso di laurea triennale in Scienze geografiche per l’ambiente e la salute e il Corso di laurea magistrale in Gestione e valorizzazione del territorio. Questa lunga storia è testimoniata dai beni documentali e dagli strumenti didattici acquisiti e prodotti nel corso di quasi un secolo e mezzo d’attività dell’ex Istituto (già Gabinetto) di geografia. Si tratta di carte geografiche, carte murali, plastici, globi, atlanti, strumenti di misurazione, apparati dimostrativi, lastre fotografiche, manoscritti, diari di viaggio, periodici e volumi che non rispondendo più alle esigenze scientifiche e didattiche perché divenuti obsoleti, sono stati accantonati, spesso abbandonati per anni rischiando di essere smaltiti per esigenze di spazio. La nuova sensibilità verso i materiali d’archivio, che ha coinvolto anche la geografia, vede in questi oggetti un enorme patrimonio da far emerge, studiare e valorizzare in quanto testimonianza materiale della storia della disciplina, dei cambiamenti di paradigma, delle pratiche scientifiche, dei metodi didattici, degli interessi di ricerca e, nel caso particolare di Roma, della “scuola” di geografia della Sapienza dove si sono formate intere generazioni di geografi accademici e di insegnanti di geografia. La nascita del Gabinetto avvenne in un contesto contrassegnato dalla presenza di un’importante e innovativa istituzione pedagogica quale fu il Museo d’Istruzione e di Educazione e della più antica e celebre associazione geografica italiana qual è la Società Geografica Italiana. La rete di relazioni e scambi tra queste istituzioni fu animata da Giuseppe Dalla Vedova, uno dei protagonisti della prima comunità di geografi accademici italiani, artefice della prima definizione e organizzazione didattica della disciplina. La ricchezza e la varietà del patrimonio geocartografico dell’Università Sapienza, costituitosi a partire dagli acquisti di Dalla Vedova per il Gabinetto di geografia, diretto in seguito da altri geografi di spicco come Roberto Almagià e Osvaldo Baldacci, si rivela preziosa per ricostruire il complesso intreccio di relazioni e di scambi che concorrono alla ricostruzione del contesto all’interno del quale si è svolta la vicenda della geografia italiana. Questa storia, che conosciamo soprattutto attraverso le fonti bibliografiche, si arricchisce oggi di ulteriori elementi e sfumature grazie ai documenti d’archivio e alle collezioni di beni geocartografici il cui studio mira a restituire una visione più completa e complessa della storia della geografia e soprattutto della storia dell’insegnamento della geografia mettendo in rilievo il rapporto tra oggetti e persone con i luoghi di produzione delle conoscenze geografiche. In quanto evidenza tangibile della disciplina i beni geocartografici sono anche strumenti di comunicazione e diffusione di conoscenze geografiche e si prestano ad essere il mezzo per raggiungere un pubblico ampio al fine di promuovere l’educazione geografica e la legittimazione sociale della disciplina. Il presente studio, infatti, si inserisce nel progetto più ampio di istituzione del Museo della Geografia incardinato nel Polo museale Sapienza il cui obiettivo di valorizzare museale si declina sia come patrimonializzazione delle collezioni sia come contributo significativo alla legittimazione sociale della geografia. Per tale ragione le attività di ricognizione e studio delle collezioni sono portate avanti simultaneamente e in stretto dialogo con iniziative di public geography nell’ambito della terza missione universitaria.