Ricerca: Governare il sistema delle partecipazioni statali: La «filosofia di intervento» dell’Iri tra oneri impropri e criteri di economicità
Ha conseguito nel 2017 una laurea cum laude in Storia presso l’Università di Pisa, con una tesi dal titolo “L’impresa pubblica: politica e amministrazione. Dalle origini agli anni Sessanta”, uno studio che ha analizzato il fenomeno delle partecipazioni statali, il percorso di fuoriuscita dallo Stato da parte delle cosiddette “amministrazioni parallele”, l’evolversi del loro inquadramento istituzionale e del rapporto con la burocrazia tradizionale, le differenze organizzative e formali presenti tra quelli che a partire dagli anni Cinquanta furono denominati enti di gestione.
Successivamente, nel 2020, ha completato il suo ciclo universitario con una laurea magistrale cum laude in Storia e Civiltà, sempre presso l’Università di Pisa, presentando una tesi dal titolo “L'Iri e la «cultura economica» del dopoguerra: tra ipotesi di liquidazione, espansione ed idee di riforma”. Questo studio è stato incentrato sul dibattito economico del dopoguerra relativo a impresa pubblica e programmazione economica e focalizzato nel fornire un quadro sulle possibili idee di riforma del modello delle partecipazioni statali, sui convincimenti e sulle posizioni espresse in merito all’Iri da parte dei protagonisti politici del dopoguerra, dei partiti, del mondo della produzione (sindacati e associazioni datoriali) e dell’accademia (economisti).
Progetto di ricerca:
Il progetto si propone di andare alla ricerca dei fondamenti che sono stati alla base dello sviluppo del sistema delle partecipazioni statali in Italia e in particolar modo della cosiddetta «Formula Iri», in un periodo compreso tra il dopoguerra e i primi anni Settanta. Con questo studio ci si prefigura di seguire attraverso un approccio multidisciplinare l’evoluzione dei legami tra governi e impresa pubblica e, tenendo conto delle simili esperienze internazionali e dell’andamento dell’economia italiana ed europea, di spiegare i meccanismi che regolavano il rapporto tra manager pubblici e politica, ricostruire la genesi dei processi decisionali, comprendere come il gruppo IRI abbia cercato di conciliare nella propria attività la ricerca di risultati economici e la soddisfazione di fini politici o sociali.
La ricerca si pone l'obiettivo quindi di far emergere le specificità e le diverse sfumature della riflessione della classe dirigente dell’Iri, la mentalità radicata e la «filosofia di intervento» adottata in diversi contesti da parte di una tecnocrazia tra le più influenti del Novecento italiano. Il progetto si prefigura inoltre di utilizzare le vicende di questo ente come caso di studio al fine di arrivare a comprendere come da un lato la «cultura economica» dei protagonisti dell’intervento pubblico, le scelte organizzative, gli assetti istituzionali e le diverse linee politiche abbiano segnato il mutamento delle funzioni e dei compiti associati all’attività dell’Iri nel corso della sua storia e, dall’altro, stimare la capacità da parte dello stesso ente di adattarsi ai nuovi contesti e costruire spazi di autonomia.