Thesis title: 'Un senso d'eccitato tramonto'. Il teatro musicale in Italia nel secondo dopoguerra (1945-1961)
All’indomani del secondo conflitto mondiale, in Italia, la produzione di nuove opere per il teatro musicale appare sempre più costretta al rischio dell’inattualità: la diffusione del medium televisivo, le difficoltà sul fronte economico-produttivo e la crescente spinta al rinnovamento dei linguaggi artistico-performativi (oramai prossimi alla svolta degli anni Sessanta) sembrano relegare definitivamente l’universo operistico nella sua dimensione ‘museale’ di consacrazione del repertorio.
Ciononostante compositori, drammaturghi e registi di diverse generazioni e differente formazione continuano a misurarsi col teatro in musica. La suggestiva dicitura di Gianandrea Gavazzeni, nella sua apparente contraddittorietà, fotografa con perfetta efficacia questo contesto: la diffusa percezione del ‘tramonto’ (dell’inevitabile inattualità del genere operistico) non frena la piena attività del laboratorio creativo, né la spinta aggregativa di artisti ed organizzatori. Ne deriva, persino in quello che può essere considerato il momento di massima crisi del genere melodrammatico, una cronologia ricca di esecuzioni di nuove opere, la cui sopravvivenza sulle scene, salvo poche eccezioni, sarà tuttavia limitata al primo allestimento.
L’obiettivo di questo studio, frutto delle ricerche condotte nell’ultimo triennio, è la ricostruzione di una fisionomia del teatro musicale italiano nel primo quindicennio post-bellico, attraverso la messa in rilievo di tutti gli elementi capaci di interpretare correttamente il periodo considerato e di offrirlo, ove possibile, ad un rinnovato interesse storico e musicologico.