Titolo della tesi: «La composizione dei Parlamenti e la definizione dei sistemi elettorali in Italia e in Francia: tra proposte di riduzione del numero dei parlamentari e tentativi di riscrittura della legge elettorale. Uno studio comparato».
La legge costituzionale 19 ottobre 2020, n.1 recante «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari» ha introdotto una variazione nella composizione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica italiani, riducendo il numero dei rispettivi membri del 36,5% (da 630 sono divenuti 400 e da 315, 200). Nell’alveo del procedimento di approvazione della revisione costituzionale è stata, inoltre, emanata una disposizione c.d. «neutralizzante» della legge elettorale 3 novembre 2017, n. 165 al fine di renderla applicabile al mutato disposto costituzionale.
Specularmente, il «projet de loi organique n. 2204 pour un renouveau de la vie démocratique» del 29 agosto 2019, ha proposto una diminuzione del 25% dei parlamentari dell’Assemblée nationale e del Sénat francesi (abbassandone la cifra da 577 a 433 e da 348 a 261). Tale previsione è stata accompagnata, peraltro, da un progetto di legge ordinaria («projet de loi n. 2205 pour un renouveau de la vie démocratique» del 29 agosto 2019) volto ad introdurre una modifica in senso proporzionale nella formula uninominale maggioritaria a due turni in uso nella V Repubblica per la designazione dei membri dell’Assemblea nazionale.
Prendendo le mosse dall’analisi dei suddetti progetti di riforma italo-francesi, la ricerca si propone di indagare – in chiave comparata – il tema della composizione dei Parlamenti e della definizione dei sistemi elettorali, in considerazione dell’importanza assolta dalle due variabili nella declinazione (e, dunque, nella concreta applicazione) del concetto di democrazia rappresentativa.