Thesis title: La resistenza della tradizione italiana. Recitazione, repertorio, regia in Miranda Campa, Ave Ninchi, Lilla Brignone, Sarah Ferrati (1935-1960)
La tesi di dottorato prende in esame quattro attrici italiane: Miranda Campa (1912-1984), Ave Ninchi (1915-1997), Lilla Brignone (1913-1984) e Sarah Ferrati (1909-1982).
Miranda Campa e Ave Ninchi furono allieve della prima classe di recitazione della Regia Accademia d’Arte Drammatica, fondata da Silvio d’Amico (1887-1955) nel 1935. Una si distinse negli anni della formazione come attrice protagonista delle più significative produzioni teatrali nate in seno all’Accademia, divenendo in seguito un’attrice di ruoli di minori, l’altra già dagli anni della formazione sviluppò una particolare attitudine per la recitazione comica, affermandosi in seguito come caratterista di successo al cinema. Sia Sarah Ferrati che Lilla Brignone si imposero, invece, come figure emblematiche nei contesti che sancirono la riforma estetica e produttiva che investì il teatro italiano nell’immediato secondo Dopoguerra. Entrambe parteciparono alle produzioni del primo decennio di vita del Piccolo Teatro di Milano. Lilla Brignone, inoltre, venne diretta sovente da Luchino Visconti (1906-1976), con cui instaurò un fertile sodalizio a partire dal 1955.
I quattro casi di studio rappresentano delle condizioni femminili diverse ed emblematiche, seppure non esaustive, nel panorama del teatro italiano nel periodo storico che va dall’anno di fondazione della Regia Accademia d’Arte Drammatica di Roma fino all’immediato secondo Dopoguerra. Il recupero della documentazione inedita relativa alle quattro attrici, che non sono state oggetto di indagini approfondite da parte della storiografia teatrale, consente di ricostruire e analizzare la loro recitazione, la valenza delle loro interpretazioni e di valutare la loro incidenza nel contesto storico, culturale e politico negli anni che la tesi prende in esame. Il principale obiettivo è quello di comprendere in che misura il teatro si configura per le attrici come uno strumento di emancipazione e come uno spazio di libertà che possa differenziarle dalle donne della società borghese ed emanciparle dagli stereotipi di genere imposti dalla cultura dominante. Un ulteriore obiettivo della tesi è comprendere come si relazionarono le attrici con i tre ‘elementi riformatori’ – scuola, regia teatro stabile (Schino, 1988: 54-57) – per rilevare in che modo il ruolo attorico femminile si ridefinisce e muta in rapporto ai cambiamenti sostanziali del Novecento teatrale. Laura Mariani ha evidenziato l’esistenza di un’interdipendenza tra l’emancipazione femminile e il teatro italiano tra il tardo Ottocento e il primo Novecento (Mariani 1987, 1990, 1991), la storica Liviana Gazzetta ha altresì rilevato che “tra primo femminismo e teatro il legame fu senza dubbio forte, più di quanto non sia stato vivo nel movimento del secondo Novecento” (2018: 80). La nascita della regia, intesa come riforma estetica e produttiva del teatro, determina l’affermarsi di una prassi a carattere prevalentemente maschile e la ridefinizione della figura dell’attrice, che deve elaborare nuove soluzioni per affermarsi all’interno del panorama teatrale italiano in termini di autonomia e autorialità.
Occorre quindi comprendere in che misura le pratiche della tradizione teatrale italiana persistano sulle scene novecentesche attraverso l’operato delle quattro attrici, che di volta in volta si situano nei contesti dove agiscono o come portatrici di novità o come vessilli della tradizione capocomicale. Si determina, infatti, un processo duplice che da un lato assume una valenza simbolica legata alla possibilità di recupero di alcune delle principali caratteristiche del capocomicato femminile in termini di egemonia e indipendenza, e dall’altro investe direttamente le tecniche di recitazione. La resistenza della tradizione significa sia emancipazione sia la concreta possibilità di ispirarsi all’operato delle grandi capocomiche, adattandolo al presente e acquisendo buona parte del prezioso e complesso bagaglio di pratiche di cui si erano avvalse.