Dottorato in TECNOLOGIE INNOVATIVE NELLE MALATTIE DELLO SCHELETRO,
DELLA CUTE E DEL DISTRETTO ORO-CRANIO-FACCIALE

Titolo della tesi: L’anticorpo monoclonale anti-IL-5Rα benralizumab. Efficacia e marker di infiammazione nella rinosinusite cronica con poliposi nasale recidivante.

La rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP) è un fenotipo di rinosinusite caratterizzato dalla presenza, all’esame endoscopico delle fosse nasali, di neoformazioni benigne bilaterali definite come polipi. Il trattamento medico è limitato all’utilizzo di lavaggi nasali con soluzioni saline, corticosteroidi topici e, nei casi più gravi, corticosteroidi sistemici. La chirurgia endoscopica funzionale dei seni paranasali è lo standard of care per la risoluzione della malattia ma, in taluni casi, non impedisce la recidiva della stessa comportando una notevole riduzione della qualità di vita del paziente costretto a sottoporsi a ripetuti interventi. Da alcuni anni la ricerca ha osservato come la CRSwNP, associata a determinate comorbidità quali l’asma e l’ipereosinofilia, sia guidata dall’infiammazione di tipo 2; l’efficacia di alcuni anticorpi monoclonali, già in uso nell’asma grave, è stata quindi studiata nella stessa CRSwNP. In questo lavoro abbiamo voluto indagare l’efficacia dell’anticorpo monoclonale benralizumab, ad azione anti-IL-5Rα, nella CRSwNP e valutare l’espressione di alcuni marker di infiammazione nei pazienti trattati confrontando i valori iniziali con una popolazione di controllo. Undici pazienti affetti da CRSwNP e asma bronchiale concomitante sono stati studiati all’inizio, a 6 mesi e dopo 12 mesi di terapia con benralizumab. Sono stati valutati i punteggi sintomatologici relativi alla CRSwNP tramite il SinoNasal Outcome Test – 22 (SNOT-22) e la Visual Analogue Scale (VAS) per i sintomi rinitici, nonché il controllo dell’asma con l’Asthma Control Test (ACT). È stata analizzata la dimensione dei polipi nasali mediante uno score endoscopico, Nasal Polyp Score (NPS), e radiologico, Lund-Mackay Score (LMS). Infine, è stata valutata l’espressione della Proteina cationica degli eosinofili (ECP), dell’Interleuchina 17 (IL-17), dell’Interferone gamma (INFγ) e del fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF) mediante scraping della mucosa nasale; i valori basali di questi marcatori sono stati confrontati con un gruppo di controllo di individui sani; la variazione degli stessi nei pazienti in trattamento, invece, è stata misurata a 6 e a 12 mesi. Dopo 12 mesi di terapia lo SNOT-22 è diminuito da 45 (23-97) a 14 (5-53) (p<0,05), la VAS totale dei sintomi rinologici è scesa da 30 (17-44) a 9 (5-37) (p≤0,01) e l’ACT è aumentato da 10 (5-15) a 24 (20-25) (p≤0,01). Il NPS è diminuito rispettivamente da 5 (3-6) a 3 (2-4) dopo 6 mesi di terapia (p<0,05) e a 2 (2-3) dopo un anno di terapia (p<0,05); il punteggio totale del LMS si è ridotto da 21 (15-24) a 17 (8-21) (p≤0,01) dopo 12 mesi dall’inizio del trattamento farmacologico. Le concentrazioni di INFγ e VEGF sono state significativamente diverse nella CRSwNP rispetto al gruppo controllo, mentre i valori di ECP, INFγ, IL17 e VEGF sono variate significativamente rispetto ai valori basali nei pazienti sottoposti a trattamento. Il miglioramento marcato della sintomatologia rinitica già dopo 6 mesi di trattamento, associato alla riduzione dei punteggi endoscopico e radiologico, hanno confermato quanto già stato osservato in altri farmaci ad azione simile al benralizumab. Le variazioni relative ai marcatori analizzati mediante scraping della mucosa nasale hanno sottolineato ulteriormente il complesso meccanismo fisiopatologico che caratterizza una patologia multifattoriale come la CRSwNP. Il ridotto numero di pazienti studiati comporta la necessità di ulteriori approfondimenti su popolazioni numericamente maggiori al fine di poter confermare l’efficacia del farmaco e soprattutto il ruolo di ECP, INFγ, IL17 e VEGF nella CRSwNP.