Dottorato in BIOLOGIA UMANA E GENETICA MEDICA

Titolo della tesi: “Diagnosi prenatale di RASopatia: spettro mutazionale e correlazione genotipo-fenotipo”

Sono state selezionate una coorte prospettica di 30 casi, dal 2019 al 2022, nel setting prenatale e una di 122 casi nel postnatale analizzata invece retrospettivamente con diagnosi genetica di Rasopatia. Le pazienti con diagnosi prenatale ecografica di sospetto sono state sottosposte a indagine invasiva ( amniocentesi, villocentesi) e in caso di cariotipo e CGHArray negativo, i campioni biologici sono stati analizzati tramite pannello di 16 geni NGS causativi di Rasopatia. Le principali indicazioni ecografiche sono state la translucenza nucale aumentata ( 30%) e l'igroma cistico (40% ) isolate o in associazione ad altre anomalie ecografiche. La misurazione dello spessore della translucenza e dell' igroma cistico è risultata direttamente proporzionale alla percentuale di positività al test. Nell’ambito della coorte prenatale è stato possibile calcolare la percentuale di casi che presentava un singolo reperto ecografico, isolato o in associazione ad altri segni, e la distribuzione delle anomalie ecografiche per singolo gene e sono state analizzate le correlazioni genotipo-fenotipo. Sicuramente è evidente la forte associazione tra SOS 1 e RAF 1 e NT aumentata e RAF1 e cardiopatia congenita. La presenza di ventricolomegalia e BRAF e RAF 1 (p 0.05), poliamnios e RAF 1 (p 0.05). Valore statisticamente significativo (p 0.03) è risultato in assenza della mutazione PTPN11 nel gruppo con NT aumentata in maniera isolata, più frequente invece nel gruppo associato con altre anomalie. È stato analizzato lo spettro mutazionale di entrambe le coorti e messo a confronto, sono state classificate le singole varianti, calcolando la percentuale di varianti patogene, verosimilmente patogene, le varianti di significato incerto (VUS). In entrambi i gruppi il gene più rappresentato è risultato PTPN11 anche per le mutazioni patogene. La discrepanza di incidenza di alcuni geni tra i due settings ( com per HRAS e RAF1) è verosimilmente da ricondurre a fenotipo prenatale associato ad una maggiore letalità embrionale e di conseguenza ad una frequenza minore nel gruppo post natale. Appare evidente come in presenza di criteri ecografici suggestivi si rende indispensabile uno screening con pannelli con un numero sempre più ampio di geni ( alcuni dei quali riscontrati nel nostro studio non sempre presenti nei pannelli utilizzati in letteratura) per aumentare la detection rate fornendo un counselling sempre più preciso alle famiglie anche in considerazione dell’ipotesi di una eventuale interruzione volontaria oltre che alla gestione delle complicanze più gravi pre e postnatali, a breve e a lungo termine quali: deficit dell’alimentazione, cardiomiopatia ipertrofica, ritardo nello sviluppo e una spiccata predisposizione neoplastica.