Titolo della tesi: I Soffitti a lacunari nelle chiese di Roma: Conservazione e Restauro
I soffitti a lacunari tornano a coprire le aule nobiliari dei palazzi residenziali e le navate centrali delle basiliche romane nel XV secolo. Essendo la copertura di uno spazio architettonico i soffitti dovevano evocare l’immagine della volta celeste e per questo veniva chiamato dai trattatisti con il termine caelum. Ed è questo cielo stellato che viene riproposto nei primi soffitti delle chiese rinascimentali romane: lacunari di forma quadrata o rettangolare, delimitati da travi dipinte o decorate da intagli, al cui centro emergeva una rosa dorata su fondo turchino. Tale soluzione verrà poi sostituita con disegni sempre più liberi dalla metà del XVI secolo, a seguito degli stimoli culturali e religiosi introdotti dal Concilio di Trento che daranno ai soffitti un significato mistico. Si assisterà poi ad un arresto di nuovi manufatti nel corso del XVIII secolo fino alla loro ‘riscoperta’ avvenuta nella seconda metà del XIX secolo, durante il pontificato di papa Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878).
Nel corso dei secoli i palchi realizzati nelle chiese romane sono stati numerosi tuttavia il loro facile degrado strettamente legato ai materiali con cui sono stati composti ha fatto sì che molti andassero perduti.
La ricerca condotta è stata affrontata analizzando i soffitti dapprima sotto il profilo formale e artistico e poi sul piano tecnico-costruttivo cercando di evidenziare sia gli aspetti tecnologici che materici. L’indagine si è basata inizialmente sull’esame della bibliografia inerente, partendo dalla trattatistica fino ad arrivare ai contributi più recenti, per poi passare a una ricognizione analitica che, tramite sopralluoghi e ricerca archivistica, permettesse di raccogliere informazioni più circostanziate. La finalità di questa ricerca è stata quella di approfondire la conoscenza dei soffitti a lacunari nella loro complessità, fatta di aspetto e struttura, che deve essere conservata integralmente come testimonianza artistica del passato.