Thesis title: Le professioni sanitarie della riabilitazione in Italia: condizioni di lavoro e soddisfazione tra sanità pubblica e mercato
I sistemi sanitari contemporanei si trovano di fronte a un importante paradosso. Da un lato, un incremento di conoscenze, tecnologie, tecniche, competenze e risorse che permettono di affrontare molti dei principali problemi collegati alla salute in modo più efficace. D'altro lato, anche i tentativi più recenti volti a riformare il settore della sanità hanno avuto un successo limitato nel ri-configurare un sistema di erogazione più efficace, efficiente, sicuro ed equo, con l'obiettivo fondamentale di migliorare i servizi connessi alla salute offerti ai cittadini. Uno dei fattori principali, ma spesso trascurati, del successo o del fallimento di questi sforzi è la questione relativa al personale sanitario. A fronte di quanto verificatosi all’interno del sistema sanitario, l’interrogativo che muove la presente ricerca riguarda in particolare gli effetti che tali cambiamenti hanno avuto sulle professioni sanitarie non mediche e, in modo specifico, sui professionisti della riabilitazione. Tale tentativo assume ancor più rilevanza se si tiene conto di altri tre fattori di primaria importanza: la loro recente istituzionalizzazione, il loro crescente peso all’interno dei servizi di cura e assistenza sanitaria e la carenza di studi in merito. La raccolta dei dati per questa ricerca è avvenuta tramite una web survey lanciata su scala nazionale. Sono state raccolte 14,213 risposte, ma per gli scopi della ricerca sono state analizzate esclusivamente 9327 unità. I risultati mostrano come il settore non possa essere considerato come un unico monolite, ma si compone di professioni estremamente diversificate che risentono dell’influenza di fattori strutturali ed interni che sono anche causa di una forte frammentazione fra professioni, fra territori, fra organizzazioni. Infatti, se da un lato i processi che hanno fatto da sfondo in questi anni ad un maggiore riconoscimento di queste professioni hanno avuto l’effetto di produrre dei confini all’interno dei quali sono stati riconosciuti specifici compiti, mansioni e responsabilità che accompagnano l’esercizio della professione nel campo riabilitativo non medico, dall’altro permangono delle nette differenze tra un settore pubblico sempre più indebolito ed un settore privato in forte espansione, tra un lavoro dipendente a tratti debole e con forti contraddizioni interne ed un lavoro autonomo che permette di superare alcune di queste contraddizioni, tra un Nord ed un Sud con accentuate disuguaglianze che hanno come effetto ultimo quello di rendere debole, dal punto di vista occupazionale, i lavoratori che insistono in questo settore. Sul versante della soddisfazione, quello che emerge è come quest’ultima a livello generale risulti essere estremamente diversificata, essendo il risultato di una forte frammentazione legata non solo alle svariate condizioni occupazionali che fanno da sfondo al settore, ma anche ad una dimensione territoriale che pare non aver mai perso la sua importanza e il suo peso ma che anzi, risulta quantomai esplicativa di importanti differenze che si riverberano a monte sulle condizioni lavorative e, a posteriori, sulla soddisfazione del singolo lavoratore.