Titolo della tesi: Qualità della vita lavorativa e interdipendenza tra domini. Un’indagine mista sul personale dipendente della Sapienza Università di Roma.
Negli ultimi anni le università hanno dovuto affrontare a livello globale cambiamenti intensi e di ampia portata, come l’aumento del numero di studenti, la generazione di flussi di entrate ausiliarie e i tagli ai fondi dedicati all’istruzione. In particolare, anche l’Italia ha dovuto affrontare diverse avversità, tra le quali i drastici tagli alla spesa sia per l’università che per la ricerca: l’investimento pubblico è passato da circa sette milioni nel 2008 a poco meno di cinque milioni nel 2015. A causa di ciò, l’ingresso e la permanenza nella carriera universitaria sono obiettivi sempre meno raggiungibili; tale precarietà ha comportato condizioni di isolamento e competizione che possono contribuire ad aumentare il livello di stress, già risultato elevato all’interno del personale accademico in diverse ricerche svolte negli anni passati. Inoltre, il Decreto Legislativo del 27 ottobre 2009 n.150 ha sancito l’obbligo da parte della Pubblica Amministrazione, quindi anche delle università, di rilevare annualmente il benessere organizzativo tramite indagini sulla percezione del personale in riferimento a diverse dimensioni, come le condizioni di lavoro, le relazioni interpersonali e il senso di appartenenza all’amministrazione stessa. Le linee guida proposte nel 2010 dalla Commissione Consultiva permanente per la salute e la sicurezza del lavoro per la valutazione dello stress-lavoro correlato sono particolarmente congeniali per lo svolgimento di ricerche sul personale universitario tecnico-amministrativo; lo stesso non si può affermare invece per quanto riguarda il personale docente, per il quale sarebbero necessari strumenti analitici differenti, la cui progettazione risulta, però, più complessa. Nel tentativo di superare questa difficoltà, questo lavoro mira a studiare la qualità della vita dell’intero personale della Sapienza Università di Roma tramite un approccio di ricerca misto, che ha previsto una fase di rilevazione tramite web survey chiusa a cui è seguita una fase di approfondimento attraverso due differenti tecniche di rilevazione (interviste focalizzate e audio-diari), al fine di approfondire i meccanismi che aiutano o meno i lavoratori in Sapienza a esperire un benessere lavorativo. Nello specifico, sotto una prospettiva prevalentemente sociologica che mira alla ricostruzione del campo universitario e allo studio della riproduzione delle disuguaglianze sociali, l'indagine si pone in continuità con gli studi relativi al work-life balance e allo stress-lavoro correlato, ma mira al superamento di alcuni limiti teorico-metodologici derivanti dalla tradizionale analisi della relazione dicotomica vita-lavoro; infatti, è stata la posta l'attenzione sul ruolo giocato dalla relazione, positiva o negativa, tra tre diversi domini della vita quotidiana (lavorativo, domestico-familiare e del tempo libero) rispetto al disagio lavorativo percepito dai lavoratori. I risultati emersi hanno permesso di individuare nuove chiavi di lettura non solo per quanto riguarda il mutamento del mondo del lavoro nell’università, ma anche per lo studio dell’esperienza del lavorare nella quotidianità. Grazie all’ausilio di tecniche di analisi multivariata è stato possibile osservare come generalmente il dominio del lavoro sia predominante nella vita quotidiana degli individui e come invece solo una minima parte del campione riesca a trarre beneficio dall’esperire quotidianamente il tempo libero. In particolare, è stato possibile osservare come alcune categorie lavorative siano riuscite a sviluppare strategie di vita quotidiana che consentono loro di arginare la capacità permeante del dominio del lavoro, come l’organizzarsi tra la moltitudine di impegni che si sovrappongono nella vita quotidiana e il riconoscere l’importanza dello svago e della crescita personale (leisure). L’ambito familiare gioca invece un duplice ruolo nell’influenzare la percezione delle interferenze lavorative, in quanto da una parte i compiti di cura possono aumentare il carico di impegni quotidiani e dunque rendere la giornata più stressante, dall’altra l’avere delle priorità non lavorative può aiutare gli individui a esperire strategie di vita quotidiana che permettono di rendere meno permeabile non solo il dominio domestico-familiare, ma anche quello del tempo libero. A partire dalle riflessioni emerse da questo studio, verranno proposte delle linee guida orientative che potrebbero alimentare la riflessione su come migliorare ulteriormente la qualità della vita dei lavoratori in Sapienza.