Dottorato in AUTONOMIA PRIVATA, IMPRESA, LAVORO E TUTELA
DEI DIRITTI NELLA PROSPETTIVA EUROPEA ED INTERNAZIONALE

Titolo della tesi: La responsabilità degli amministratori per danno diretto nelle società di capitali

La scelta di dedicare la tesi di dottorato al tema della responsabilità degli amministratori ex artt. 2395 e 2476, comma 7, c.c. è stata motivata dalla considerazione di due aspetti. Da un lato, l’apprezzamento è rivolto alla tradizionale e problematica rilevanza teorica e applicativa, nell’ordinamento delle società di capitali, della responsabilità degli amministratori nei confronti del singolo socio o del terzo «direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi» degli stessi amministratori. Dall’altro, l’attenzione è destinata alla possibile evoluzione dell’àmbito dell’istituto giuridico, quale effetto delle più recenti novità legislative nazionali ed europee in materia di doveri degli amministratori. La tesi di fondo argomentata nello studio consiste nello stimare e valorizzare lo specifico fondamento societario delle norme dianzi indicate, collegato ai princìpi che informano la responsabilità limitata dei soci e la struttura organizzativa nelle società di capitali. Tale lettura viene argomentata sulla base della storia, della collocazione sistematica, della lettera e del confronto comparatistico degli artt. 2395 e 2476, comma 7, c.c.; e indirizza a cogliere la complessità delle ragioni costitutive delle suddette disposizioni: la tutela individuale del socio o del terzo, nonché il presidio al corretto svolgimento dell’amministrazione e dei controlli di s.p.a. e di s.r.l. In questa chiave, nello studio, vengono innanzitutto approfondite le due principali aree di incerta interpretazione e applicazione delle disposizioni: l’identificazione degli interessi giuridici meritevoli di protezione risarcitoria e del perimetro del danno risarcibile. L’esame è svolto seguendo l’ordine della linea legislativa, degli interventi della giurisprudenza di legittimità, dei contributi evolutivi della dottrina. Sulla base dei risultati raggiunti, ci si sofferma, quindi, sulle fattispecie ritenute più problematiche e nuove, ai sensi degli artt. 2395 e 2476, comma 7, c.c., adottando, quale criterio della trattazione, i diversi modelli di società di capitali nei quali le tutele individuali possono essere attivate. Questa angolazione di analisi applicativa contribuisce a evidenziare i momenti dell’amministrazione delle società di capitali che, nell’evoluzione normativa, incidono sulle istanze “individuali” ed “esterne” rilevanti e a precisare con concretezza lo sviluppo e i confini della tutela riparatoria ammessa, per le specifiche categorie di shareholder e stakeholder coinvolte e in virtù delle corrispondenti dinamiche societarie.