ALBERTA MARSILIO

Dottoressa di ricerca

ciclo: XXXVII


supervisore: Prof. Giuliana Scognamiglio

Titolo della tesi: La scissione transfrontaliera

Il presente lavoro si propone di tracciare una linea storico-ricostruttiva della scissione transfrontaliera, operazione di ristrutturazione societaria coinvolgente società appartenenti ad ordinamenti nazionali diversi. Tale istituto riveste, infatti, una rilevanza pratica e teorica crescente nel panorama giuridico europeo, caratterizzandosi per una complessità tecnica e regolatoria, la quale, unita alle sue molteplici ripercussioni gius-economiche e di politica legislativa, stimolano ampie riflessioni e tentativi di analisi. Nella consapevolezza che l’inquadramento giuridico di un fenomeno difficilmente possa prescindere da una sua preliminare collocazione nel tempo e nello spazio, si prenderanno le mosse da un’analisi storico-evolutiva della scissione transfrontaliera a livello europeo. Si metteranno in luce, in particolare, le iniziali perplessità del legislatore europeo in ordine ad una sua positivizzazione, contribuendo tale (ed invero prolungato) silenzio normativo a determinare una situazione di estrema incertezza in ordine all’ammissibilità della scissione cross-border nei singoli Stati membri. Nonostante la giurisprudenza della Corte di giustizia abbia, in parte, supplito a tale lacuna, mediante la riconduzione della predetta operazione ad una forma di esercizio della libertà di stabilimento, ai sensi degli artt. 49 e 54 TFUE, si mostrerà come le diverse problematicità, derivanti dalla sua dimensione transnazionale, siano rimaste, a lungo, irrisolte. Si fa riferimento, ad esempio, alle questioni internazionalprivatistiche, relative alla individuazione della lex societatis applicabile, rilevante ai fini della predisposizione delle regole, sostanziali e processuali, volte a disciplinare, in modo uniforme, l’operazione, nonché a tutelare adeguatamente i soggetti potenzialmente incisi. Tuttavia, nel prosieguo del lavoro si evidenzierà come alla necessità di un intervento armonizzatorio in materia si è sempre contrapposto il timore di un ridimensionamento della possibilità – incentivata dalla sentenza Centros (CGUE, 1999) – di arbitraggio normativo e concorrenza regolamentare: in virtù della libertà di stabilimento, alle società è stato, infatti, consentito scegliere lo Stato membro, e la conseguente legislazione, presso cui insediarsi, dando così luogo ad una “corsa” degli ordinamenti verso la ricerca della disciplina nazionale più attrattiva. Partendo dal suddetto quadro, l’indagine proseguirà mettendo a fuoco i numerosi dibattiti e i vari passaggi argomentativi che hanno condotto il legislatore europeo ad emanare, nell’ambito del c.d. Company Law Package, la direttiva (UE) 2019/2121 sulle trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere. In particolare, verranno approfondite le scelte di politica legislativa adottate in ordine all’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione della nuova disciplina europea, tra le quali meritano di essere già anticipate la decisione di i) includere, tra le società soggette alla nuova regolamentazione, anche le società in crisi o insolventi, nel rispetto della compatibilità con la dir. (UE) 2019/1023 (c.d. “Insolvency”); nonché di ii) ricomprendere nella nozione di scissione transfrontaliera, rilevante ai sensi della direttiva, anche la c.d. scissione mediante scorporo, sottoposta a delle formalità procedurali semplificate. Nel contesto di attuazione della direttiva, sarà proprio la nuova scissione mediante scorporo il profilo su cui si concentrerà maggiormente l’attenzione, evidenziando il diverso impatto che il recepimento del suddetto istituto ha avuto nell’ordinamento italiano (con il decreto legislativo 2 marzo 2023, n. 19, a sua volta introduttivo dell’art. 2506.1 c.c.) e nell’ordinamento spagnolo (con il Real Decreto-ley 5/2023). A differenza di quest’ultimo, infatti, nel quale la c.d. “segregación” veniva già da tempo ricondotta normativamente al fenomeno scissorio, la tradizione giuridica italiana ha sempre allontanato la figura dello scorporo dalla scissione, equiparandolo ad un conferimento in natura. Infine, la parte conclusiva del lavoro sarà dedicata ad un esame dei profili sostanziali di tutela dei soggetti potenzialmente incisi dalla scissione transfrontaliera, quali i soci, i creditori e i lavoratori delle società coinvolte, con un riferimento altresì agli strumenti di controllo predisposti dalla direttiva al fine di prevenire un utilizzo abusivo, fraudolento o criminale della suddetta operazione societaria. Con specifico riguardo alla posizione dei soci e dei creditori, si tenterà, inoltre, di mettere a confronto alcune delle scelte normative adottate dal legislatore italiano e spagnolo, mostrandosi entrambi sensibili, sebbene in modo diverso, all’esigenza di evitare che l’assenza di un principio di piena equivalenza tra fattispecie di riorganizzazione imprenditoriale interna e intra-UE possa, di fatto, determinare una trattamento normativo differenziato a seconda che la scissione sia effettuata o meno all’interno dei confini nazionali.

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